Cimini va a Tokyo: “Ho pianto quando ho finito di scriverla e forse mentre la scrivevo”

Dopo l’album d’esordio “Ancora Meglio”, che l’ha portato in tour per tutta la penisola, Cimini ha pubblicato un nuovo singolo, intitolato Tokyo.

Il brano è intimo e coerente con tutto ciò che abbiamo già ascoltato di Cimini. Il cantautore prova a dire la sua sull’incapacità di comunicabilità, facendo nascere così un racconto su chi non riesce a raccontarsi. Con il singolo, inoltre, Cimini annuncia il Tokyo Tour, con nove date fissate nei club, la data zero sarà il 9 Novembre all’Alibi di Foggia.

Come mai Tokyo? Una semplice assonanza o una città che ti piacerebbe vedere?

È una delle parole chiave di questo racconto e mi sembrava quella giusta per dare il titolo alla canzone.

Hai detto più volte che la canzone parla di una caso di incapacità ci comunicabilità? Ci spieghi meglio?

Spesso in una coppia capita di non capirsi più, e capita di dare segnali che non vengono recepiti. Come quando da adolescenti si buttava il fumo di sigaretta negli occhi delle ragazzine per far capire che si vuole approcciare: se non capisci il segnale reagisci resti solo con gli occhi rossi e magari infastidita.

Hai usato l’immagine di un gatto per la grafica della canzone, è perché i gatti comunicano poco o perché ti piacciono i gatti?

Perchè ad un punto del pezzo si fa riferimento ad un gatto.

Il brano ci parla di fumo negli occhi, di occhi rossi e di un posto vuoto nel letto. Hai pianto prima di scriverla?

Ho pianto quando ho finito di scriverla e forse mentre la scrivevo. Però nonostante la tanta tristezza del brano, io ci intravedo una speranza, un aspettare l’altro nonostante tutto.

Grazie Federico ci vediamo per Tokyo e provincia.

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