Gli amici, un pranzo, l’amore e l’incertezza. Frigorifero è il primo singolo di Gionata

Cosa è rimasto del pop? Cosa è cambiato negli anni e cosa invece si è congelato, cristallizzandosi nella memoria del pubblico? Sicuramente si sono evoluti i temi, il linguaggio e il suond. Oggi c’è chi chiama il pop indie e sono arrivate le contaminazioni di genere, le nuove mode che in realtà arrivano dal passato, ma la sostanza è rimasta quella, pura ed essenziale. Spesso sentiamo il bisogno di ricercare novità, ma in fin dei conti ci rifugiamo sempre in ciò che è fondamentale per la nostra dieta musicale e ci fa sentire a nostro agio, fondamentale come il pane. Per fortuna c’è chi è in grado di soddisfare questi bisogni primordiali, partendo da ingredienti che possiamo trovare nei frigoriferi di tutte le case italiane, un giovane cantautore capace di creare piatti semplici della tradizione, con quel tocco di rivisitazione in più; nel quotidiano non ci nutriamo esclusivamente di piatti gourmet di ristoranti stellati.

Gionata ad esempio, sa raccontare l’amore e la condizione esistenziale del fuorisede e del musicista, dall’incertezza alla gioia, con un sottofondo di leggerezza e di tastiere, tipiche del genere. Nel suo primo singolo, Frigorifero appunto, prodotto da Jesse Germanò dei John Canoe, è capace di tracciare il profilo quotidiano attraverso storie che ruotano attorno all’elettrodomestico cardine della cucina. A febbraio 2018 il cantautore lucchese, ex Violacida, entra in studio per lavorare al suo primo disco solista, in uscita in autunno per Phonarchia, a seguito della pubblicazione del video abbiamo deciso di parlare direttamente con lui.

La domanda è una sola, come il suo nuovo singolo:

Raccontaci di te, della tua musica e cosa dobbiamo aspettarci dal tuo primo album da solista, attraverso sei “oggetti cardine” che fanno parte dell’immaginario di Frigorifero.

1 – Deezer

Alla domanda “hai qualcosa su Spotify?”, ho sempre risposto di no. Questa cosa mi ha dato per molto tempo la sensazione di non esistere come musicista, ho inserito questo pensiero in Frigorifero che, anche se appare slegato dal resto del testo, in realtà richiama un determinato periodo della mia vita. Ho scelto Deezer anziché Spotify solo perché faceva rima con freezer. Manco l’ho mai usato, Deezer.

2 – La maglia bucata

Ho parecchie maglie rotte: bruciate dall’incenso o dalle sigarette, rotte dal moschettone che tengo attaccato al passante dei jeans per portare le chiavi, oppure morse dal mio cane. Diciamo che sono un po’ sbadato. Il ritornello di frigorifero parla di una serata in particolare (come le altre canzoni del disco, è autobiografica). Diluviava, le cartine che avevo in tasca erano completamente andate, la cintura era fradicia e si era rotta, le scarpe ovviamente bagnate e la maglia bucata. Insomma, un disastro. Mi piaceva l’immagine.

3 – Top!

Dico spesso top, è una parola che mi diverte. Mancava un qualcosa nella melodia e, quando improvvisando ho cantato Top! durante le registrazioni, io e Jesse (produttore del disco) ci siamo messi a ridere così tanto che alla fine, abbiamo deciso di tenerla. Mi piace perché esalta la spontaneità della mia scrittura e allo stesso tempo dona un tocco colloquiale al brano.

4 – Il diavolo ride

Il diavolo che ride rappresenta la vita che ti prende per il culo, è quella vocina che si prende gioco di te. È autoironico e quando ho smesso di prendermi troppo sul serio vivo più serenamente.

5 – Velociraptor

Mi piace il simbolismo. L’action figure del velociraptor inserito nel video di Frigorifero, diretto da Erika Errante, è un oggetto che abbiamo usato per dare una linea narrativa ma è anche un simbolo, un richiamo al mio immaginario e un riferimento a qualcosa che sarà svelato più avanti, per adesso non aggiungo altro.

6 – Freezer

Il Frigorifero è quell’elettrodomestico casalingo che raccoglie esperienze di vita attraverso cartoline, biglietti, foto appese con le calamite. Ha la funzione creare legami con le persone che abitano la casa, nel mio caso è un legame tra coinquilini, spesso fuorisede. È anche la prima canzone che ho scritto per questo disco. Freezer faceva rima con Deezer, e senza pensarci troppo è nato quello che è il mio primo singolo, uscito questo gennaio per Phonarchia Dischi.

Bonus track – Woody

Toy Story è stato il film d’animazione che più mi ha influenzato da bambino. Quando mi regalarono il pupazzo di Woody ero felicissimo e, anche adesso che mi sono trasferito a Milano, mi fa compagnia seduto sulla mensola in camera. Ancora una volta l’inserimento nel video non è casuale e lo scoprirete presto, con l’uscita del disco.

Gionata e il suo rapporto col frigorifero

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