“Villa Tatum” di Tatum Rush: una dimora itinerante, metafisica e futuristica

Metaverso è una delle Hero words del 2022. Un calco semantico che sta ad indicare “qualcosa che va oltre l’universo” e che si preannuncia come un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi, in cui i suoi abitanti possono svolgere moltissime delle attività quotidiane senza muoversi di casa. Spesso, il tutto è contornato dalla Musica che accompagna quelle vicissitudini e quel viaggio che puoi vivere dal divano.

Villatatum.com – L’esperienza

A ottobre 2022, ha aperto i battenti su villatatum.com, Villa Tatum, dimora lussuosa e misteriosa che si affaccia sul Mediterraneo e ospita i suoi visitatori H24; quelle persone a cui piacciono culture diverse, immergersi nell’età classica e ascoltare tanta musica eterogenea e ricca di alchimia. Villa, come intendevano i greci e i romani con l’accezione di una vera città dove si trovano cinema, boutique, una sala mistery, un nightclub e un museo; 5 sale perché “ogni amante del cinema ha la sua sala proiezione”, come è scritto in un’insegna all’interno.

Chi guida nella visita è il padrone, Giordano Rush, per i sognatori Tatum Rush. Le pareti e i cunicoli sono fatte della sua musica e precisamente del suo album uscito il 28 Ottobre per Undamento. Una visita virtuale immersiva che attraverso le sue canzoni, fa vivere un’esperienza alchemica phygital.

Villa Tatum – L’album

Con alle spalle una carriera inglese, Tatum Rush fonde strofe e ritornelli urbani con arrangiamenti che hanno influenze diverse e sanno di epoche pressoché lontane. Una porta a mo’ di tempio greco dà l’incipit a un viaggio che con un suono groove incalzante ci porta in giro per il mondo. Si attraversa l’India, il Giappone, l’Algeria, ci fa passare in Europa e fino all’Italia. Si balla sempre con un gran ritmo demodé, che ricorda a tratti Alan Sorrenti e unisce la techno lo-fi, l’italo disco e qualcosa dal tocco soave francese.

Tatum Rush – Villa Tatum [Ascolta qui]

12 sono i brani prodotti insieme a Ceri, in cui storie e personaggi convivono in modo originale e fanno danzare con uno stile fresco e chic, ritmato e a volte chill.

La prima canzone inizia a bordo di uno yatch che sta per affondare e proprio qui riaffiorano alla mente i ricordi dei momenti con chi si è stati Bene Bene. I ricordi vengono descritti con un ritmo chill creato da voci soavi femminili e suon di chitarra.

Inizia però per V, il nome della donna sedotta platonicamente da Tatum Rush, sempre a bordo di un’imbarcazione ma questa volta in veste di marinaio. Un déjà vu di un Ulisse degli anni 80′, non attratto dalle Sirene, ma che porge la mano a Valentina.

Valentina Bacia questa mano, so che porterà fortuna, perché se la mattina ha l’oro in bocca, tu hai la bocca più opportuna

Sparring Partner è, invece, una perfetta cornice di un aperitivo tra garden e spa in cui si intravedono vari personaggi famosi che spaziano tra Carla Bruni a George Clooney, da Frank Sinatra a Gianluca Vacchi. Un po’ Woody Allen, sì, ma se guardi il video diresti anche Sorrentino.

Entra poi l’ospite di casa Frah Quintale a registrare un duetto boom: Big Mama, trap quasi tribale, con ritmo groovy che continua anche in Gipsy Queen, ispirata dai Gipsy King.

L’incontro poi con Lulu che è un grande affetto femminile non identificabile seguito da un immaginario indelebile qatariano che influenza invece Bonjour (feat.Jacopo Planet).

Tra le vie del porto in Dalla, ritorna in voga il ritmo anni ’80 e si aggira tra i salotti decadenti di una New York tra 83 e 86 con un sound pulsante e cristallino, tipico anche di Ringflash, in cui gli influssi di Disclosure in Latch sono evidenti.

Sarai tu la mia panacea

L’energia positiva cresce sempre di più e si scatena in un canto a squarciagola in Too Late. Un inno alla vita e all’amore per poi immergersi sotto il mare arrivando in un club sotterraneo a bordo di Hydra feat Lulu; quella donna non identificabile ora ritrovata con cui ci si vuol perdere.

Non mi dire dove hai messo la clessidra, voglio perdermi nel mezzo di sta vita.

La Musica è caleidoscopica e le sonorità raffinate. Immaginari di Almodóvar in suoni indiani e giapponesi con groove anni ’80. Testi arguti, alchemici, immaginifici e perfino divertenti. Questo è quello che si sente e si vive in Villa Tatum, la dimora di Tatum Rush: metafisica, itinerante e futuristica. Una grande bellezza.

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