Manuel Tomba

Margherita Vicario Bingo

“Bingo”: Margherita Vicario porta in scena l’eterogeneo coacervo umano

Trovare l’aggettivo adatto per definire Margherita Vicario e il suo nuovo album Bingo è roba da Accademia della Crusca. Poliedrica, versatile, istintiva, ironica, impegnata e altre decine di aggettivi darebbero sicuramente la direzione giusta, ma molto probabilmente non sarebbero bastanti. Non lo sarebbero perché Margherita Vicario non è bastante a sé stessa. Hai sempre la…

Madame è l’oggi, musicale e sociale di una generazione

A fine anni 2000 una band milanese cantava “Cosa resta, cosa rimane?”, domanda che puntualmente ogni anno a distanza di circa un mese ci si fa in merito al Festival di Sanremo, specie in una edizione così diversa per i ben noti motivi. L’aggravante (o la fortuna) è che di questi tempi tutto passa a…

Mettete fiori nelle vostre canzoni, come La ragazza dello Sputnik in “Kiku”

Quando mi capita di poter intervistare qualche artista, è tendenzialmente sempre qualcuno con cui ho una forma più o meno stretta di conoscenza diretta. L’idea di porre domande generiche che potrebbero valere per tutti, attraverso un ufficio stampa, è molto lontana dalla mia idea sia di scrivere, sia di vivere la musica. In questo caso…

LaHasna

LaHasna e “Il Nuovo RnB italiano”

Partiamo col dire che il titolo di questo album è decisamente pretenzioso e questo, faccio outing, mi piace. dal momento che tutto il mondo della black music, dalle sue origini ad oggi, si è basato sull’essere pretenziosi in un’accezione decisamente etimologica di “pretendere”, pretendere diritti, pretendere spazi, pretendere di essere ascoltati, pretendere di esistere. Pensare,…

Almamegretta

Almamegretta: da Napoli al Mondo (e ritorno) in continua migrazione

Capita spesso, negli ultimi anni, di veder celebrati “compleanni” di album famosi che hanno sicuramente segnato, per molti, un periodo importante della musica italiana. Molto spesso accanto al mero ricordo vengono fatte anche operazioni discografiche che hanno come finalità quella di ridare vita a quell’album (con operazioni che le moderne tecniche audio permettono). È questo…

sealow

Sealow: la capacità di emergere tra le Onde della nuova musica italiana

Tra le molteplici (infinite) uscite del venerdì, districarsi è ormai un’impresa all’Indiana Jones (senza cappello e frusta). Ci si perde, e spesso cose interessanti finiscono in fondo al cassetto degli ascolti, a meno che questi non siano fugaci e distratti. La fortuna però, se non si è totalmente sprovveduti, è tenere il radar ben acceso…

han

Hån, “Gradients”: la sostenibile leggerezza dell’essere controcorrente

In quello che è il periodo più florido (quantomeno dal punto di vista quantitativo) della musica italiana è paradossale notare che, nonostante l’inglese appartenga alle nuove generazioni in modo quasi automatico, la quasi totalità della discografia ha scelto di restare “fedele” all’uso della lingua italiana. In questo panorama è follemente coraggiosa o coraggiosamente folle (scegliete…

Blindur 3000remix

3000remiX dei Blindur: quando la riscrittura di un viaggio è a sua volta un viaggio

Di uscite discografiche in questo primo semestre dell’anno (nonostante tutto) ne abbiamo avute decisamente molte. Per certi versi soprattutto a livello di singoli si è forse ecceduto… Tra singoli, tormentoni e album trova spazio anche un ep, e in particolare un ep di remix (operazione decisamente controcorrente). Si tratta di 3000remiX dei Blindur, una raccolta…

Gianni Maroccolo

Gianni Maroccolo: suonatore indipendente, ma mai solo

Che Gianni Maroccolo nei panni di “suonatore indipendente” fosse a proprio agio è ormai evidente da anni. Il fu bassista dei Litfiba e dei CSI infatti non ha mai smesso di produrre e scrivere musica da ormai quasi quaranta anni (i primi lavori coi Litfiba infatti risalgono ai primissimi anni ottanta). Di acqua sotto i…

c.s.i

Dai CCCP ai C.S.I: ciò che doveva accadere, è accaduto

La confederazione degli stati indipendenti (C.S.I.) è stato il tentativo, maldestro, di dare continuità all’unione sovietica (CCCP). Lo definisco maldestro perché era evidente che in quella manovra totalmente politica mancavano i presupposti sociali ed ideologici per tenere insieme singolarità così diverse tra loro. DRIIIINNNN Lezione di storia finita. Ora passiamo alle cose serie: questo preambolo…