“C’è ancora amore” giunge a circa cinque anni di distanza da “Forme complesse” (ne parlammo qui) e, dalla scarna cartolina di accompagnamento, risulta essere stato registrato in 5 giorni. In presa diretta, ai piedi delle Dolomiti. Testi, prove e lavoro tutti insieme: una sorta di catena di montaggio emotiva. Non è certamente un lavoro da ascoltare tutto di un fiato – come nulla dei FBYC – ma, volendo provare questa ebbrezza, l’effetto provato è quello del sassolino nello stagno: un colpo sordo, rapido e poi tante onde che si propagano nella presunta quiete. L’enorme mole di emozioni e nostalgie contenute sono il sassolino che sfonda il muro dell’acqua nel giro di una trentina di minuti. Contestualmente, le onde nell’acqua sono un processo lungo, rimuginato, doloroso.
Un nuovo sentire, un nuovo percorso
I fan potranno obiettare dicendo che questo tipo di comportamento “a lento rilascio” è tipico della discografia dei FBYC ma “C’è ancora amore” contiene semi di un nuovo sentire, di un nuovo percorso. Innanzitutto nel titolo: “ancora” identifica il frutto di una ricerca, di un qualcosa per cui si è lavorato, si è scavato a mani nude nei tunnel dell’anima più nascosti. Si è giunti dopo tanta sabbia ad avere la pala bagnata: dopo tanta sofferenza e colpi di acqua ghiacciata abbiamo trovato una sciarpa rossa con cui affrontare l’inverno. Da fan, e da mediocre analista, è un caldo colpo al cuore questa piccola consapevolezza: il disco si chiude con Calici che comprende la frase che regala il titolo al disco. Tutto si chiude, tutto si riaprirà. In alto i calici.
Secondo elemento che gemma da questo disco è lo stile musicale utilizzato per la narrazione.
Il disco è cantautorale (nell’accezione più DIY del termine) con una componente strumentale pulita e funzionale rispetto ai lavori precedenti. È come voler dire “dobbiamo finire di registrare per non perdere neppure una goccia di questo racconto”, senza sovrastrutture, senza aggiustamenti di produzione. Cosi volevamo farlo e così l’abbiamo fatto: in questo capitolo della vita siamo così. Si sente sicuramente lo zampino di Marco Giudici e Adele Altro, che hanno collaborato nella produzione.

Il disco è quindi musicalmente limpido, squisitamente artigianale, epicamente narrativo.
Resta quell’emo colto, quello shoegaze invernale. Le influenze sono formalmente molteplici ma, saranno le montagne, sarà che è divertente anche creare mostri con la mente, le sento fortemente estere. C’è una delicatezza quasi prog, una meteorologia artistica da boschi del Wisconsin e una negligenza verso l’immateriale molto teutonica. E i testi? Beh, su quelli non abbiamo mai avuto grossi dubbi: eppure, lasciano sempre senza parole. La capacità di raccontare il presente trascinandosi il passato è marchio di fabbrica, la mutevole nostalgia è marchio di fabbrica, gli straordinari sfondi che geolocalizzano almeno per un attimo ognuno di noi nel pezzo è marchio di fabbrica.
Tutto ciò si conferma anche in “C’è ancora amore”: è difficile non pensare che tracce come Amici miei o Piccola luce accesa facciano parte del corteo di briciole che restano sui pranzi di un trentenne/anta oppure che Il cane che hai o Via ragazzi del’99 risultino aliene per chiunque abbia un cuore capace di raccontare formato seppia.
“Vecchi cantanti” è la mia, personalissima, traccia preferita.
“Non ci crucciamo però dai, è ragionevole pensare che possa finire qualcosa a cui teniamo così tanto” è un verso che ho così tanto ascoltato e riascoltato che oramai le pietre nello stagno sono diventate tante e le onde hanno turbato equilibri che solo apparentemente e fintamente avevo dato per stabili.
D’altronde, ho sempre pensato che la cosa più bella dei FBYC fosse il racconto dell’istante prima della tempesta e questo disco ne è la conferma.
La band farà soli tre concerti di presentazione del nuovo disco. Riprenderà poi a suonare dal vivo intorno alla primavera del 2026:
- 3 Ottobre al Locomotiv di Bologna
- 18 Ottobre al Monk di Roma
- 1 Novembre allo Spazio Teatro 89 di Milano
LP e CD di “C’è ancora amore” usciranno il 26 settembre per La Tempesta Dischi e sono pre-ordinabili qui.
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