Con Vale LP e Lil Jolie finalmente si parla di educazione affettiva nelle canzoni

Avevamo lasciato Vale LP e Lil Jolie in quel di Sanremo, qualche mese fa. E, in quel frangente, ci avevano anche anticipato qualcosa a proposito del nuovo singolo, Le ragazze della valle, uscito lo scorso 14 marzo.

“Due settimane fa siamo andate a girare il video de Le ragazze della valle, – ci avevano raccontato – che sarà la title track del disco. E l’abbiamo fatto a Sparanise [paese d’origine di Lil Jolie, ndr], con più ansia e paura di quanta ne abbiamo provata due giorni fa sul palco dell’Ariston”.

Sì, perché sia la canzone che il disco sembrano voler fare i conti con il significato di “origine”, inteso come punto d’inizio – di un progetto, di un sogno e di una vita. E con tutte le implicazioni che proprio l’origine ha, sulle esistenze di chi genera.

Vale LP e Lil Jolie, Le ragazze della valle [Ascolta qui]

Il joint album di Vale LP e Lil Jolie, pubblicato il 23 maggio, viaggia infatti proteso in avanti, verso il futuro. Ma lo fa come una radice. Ovvero crescendo mentre continua parallelamente a scavare, dentro quella terra che l’ha vista nascere, diventare dapprima Bambina (primo disco di Lil Jolie), poi Guagliona (progetto d’esordio di Vale LP) ed infine “ragazza della valle”. Una valle che, prima di essere luogo fisico come Sparanise, è un posto mentale. Un riflesso di quello stato d’animo di chi, pur emancipandosene o essendone emarginato, vuole ancora sentirsi parte di una collettività. Anche quando quest’ultima, invece che accogliere e comprendere, rifiuta e castiga.

La valle è una comunità, una squadra.

Quello che tutti – volente o nolente – ricerchiamo quando ci relazioniamo con gli altri o quando fuggiamo da chi ci vorrebbe diversi. Ecco dunque che tornare a Sparanise dopo aver costruito una vita lontano, ha rappresentato per Vale LP e Lil Jolie una sfida educativa notevole. Ha incarnato una lotta interiore, capace di trasformarsi in un importante riflessione sociale. Coinvolgere infatti l’intera comunità di un paesino di provincia nella realizzazione di un videoclip che ne denuncia le idiosincrasie più evidenti ha significato accettare il rischio di un ipotetico linciaggio, forti però della fiducia in un vero dialogo.

“Le persone ci hanno capite ed è stato straordinario. – ci avevano raccontato Vale LP e Lil Jolie a Sanremo – C’erano ragazzi che si baciavano e ragazze che si baciavano. E, anche se adesso siamo abituate a mostrare la nostra identità di genere in maniera più naturale rispetto a quando eravamo al paese, abbiamo capito che, se noi abbiamo il coraggio di uscire e di andare al Festival della canzone italiana, la nostra gente ha proprio per questo ancora più bisogno di rivederci là”.

Proprio sul concetto di bisogno – anche se inteso in un senso diverso – si gioca una delle tracce del disco. Fra tutte, forse quella maggiormente in grado di tracciare la direzione di un discorso importante, che riguarda il nostro modo di relazionarci, agli altri e a noi stessi.

Non ho bisogno di te” è un inno alla libertà degli affetti autentici.

Alla scelta gioiosa e consapevole di un amore che è totale proprio perché si è capaci di farne a meno. Perché le origini del possesso, che vediamo far capolino ovunque fra le cronache quotidiane di femminicidio, sono da ascrivere proprio al bisogno, laddove il bene autentico parte dal desiderio, dalla volontà. “Ci riesco a vivere senza di te, è solo che non voglio” esclamava Jennifer Aniston nel film Vizi di famiglia. “Se lo vorrai, tu potrai starmi accanto anche se non ho bisogno di te” cantano Vale LP e Lil Jolie in questa traccia.

Vale LP e Lil Jolie

Lo straordinario programma di educazione affettiva che caratterizza il disco prosegue poi con Dalle 9 alle 9, brano interpretato insieme al rapper milanese IRBIS. Un pezzo dove la consapevolezza del disaccordo non lascia spazio a rabbia e frustrazione, bensì ad un’accettazione del cambiamento tanto preziosa quanto rara, almeno di questi tempi.

E se in GOOGLEAMORE i desideri di ieri sono diventate le paure di oggi e in TUTTO A NOI viene messa in musica una sottile tendenza all’autocommiserazione, la soluzione, in entrambi i casi, sta proprio nel sentimento più collettivo di tutti. L’amore, cercato sui motori di ricerca nel primo brano ed incarnato in un “ti voglio bene più di quanto ti amo” nel secondo. Parole di una potenza disarmante. Perché mosse dalla consapevolezza di come volere il bene più sincero dell’altra persona preservi il rapporto da qualsiasi deriva. Fra tutte, quelle più drammatiche e distruttive di amori spesse volte tossici, proprio perché gelosi, invidiosi ed opprimenti.

Fiducia contro gelosia, soddisfazione reciproca contro invidia e libertà contro oppressione.

Tutti questi temi trovano nel disco il loro corrispettivo musicale dentro un sound elettrico e rock al contempo, con contaminazioni post-punk a miscelare il tutto. Non a caso la produzione è stata affidata a Stabber, caratterizzato da un eclettismo che già conosciamo per i lavori portati avanti con Salmo, Nitro, Coez e i Coma Cose, ad esempio. Proprio la voglia di comprendere tutto – e di farlo bene – è la cifra stilistica di questo progetto, che si conclude sulle note di Sole (intorno a noi). “Intorno a noi non piove mai perché siamo sole” cantano Vale LP e Lil Jolie. Sole, ma illuminate dal desiderio di voler accompagnare altre solitudini affini e dissimili alla scoperta di se stesse e degli altri. Come in un’unica, grande comunità: un’unica, grande valle.

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