Caspio e il suo mondo perfetto: ai piedi del precipizio
Un disco maturo che disegna una sorta di trilogia dello scorrere del tempo. Una metafora neppure troppo velata di un malcontento emotivo che impone la riflessione di opportunità che non esistono e che comunque non avremmo colto. CASPIO protesta senza urlare: non si omologa, non saprebbe farlo.
Tempus fugit, caspio!
(Tempus) fugit! Il nuovo lavoro discografico di caspio, lungi dall’essere un concept album narrativo, propone una chiacchierata accorata e nostalgica sull’elemento metafisico del tempo. Quest’ultimo è reso presente e necessario poiché reservoir di esperienze, volti e situazioni. Il cantautore gli cammina accanto, confrontandosi in un dialogo innaturale ma intimo. Le strutture testuali ne sono influenzate…