Premio Buscaglione, vi presentiamo i semifinalisti: Malamore, Martiny, N.A.I.P

Benritrovati a questa nuova tappa di presentazioni volte a farvi scoprire i semifinalisti del Premio Buscaglione. Oggi vi presentiamo Malamore, Martiny e N.A.I.P. Il Premio Buscaglione è il premio italiano dedicato ai giovani talenti in ambito musicale e ha come obiettivo quello di trovare ogni due anni la Next Big Thing, la band del futuro.

Da giovedì 13 a sabato 14 marzo all’Hiroshima Mon Amour di Torino si svolgerà la fase finale all’interno del calendario di eventi di Sotto il cielo di Fred. 12 gli artisti in gara, 3 gli ospiti d’eccezione che si esibiranno, in ogni serata, a conclusione delle esibizioni dei semifinalisti. Presenta: Gigi Giancursi

Giovedì 12/03 – Semifinalisti | h 21.30 | Ingresso 8 €

I Siberia sono gli headliner e in apertura ci sarà l’esibizione di 6 semifinalisti: Ett, L’ultimodeimieicani, Leandro, NAIP, OSAKA FLU, Tōru

Venerdì 13/03 – Semifinalisti | h 21.30 | Ingresso 10 €

Nella seconda serata sarà Margherita Vicario ad esibirsi. In apertura, esibizione di 6 semifinalisti: Fanoya, I Cieli di Turner, Malamore, MARTINY, Nervi, Nòe

Sabato 14/03 – Finale | h 21.00 | Ingresso 12 €

Fulminacci sarà il main artist della serata finale. In apertura, esibizione di 4 finalisti.

Tutte le altre info qui. Di seguito le interviste a Malamore, Martiny e N.A.I.P.

Fulminacci ★ Margherita Vicario ★ Siberia // Premio Buscaglione

Music event in Turin, Italy by Sotto il cielo di Fred and 2 others on Thursday, March 12 2020 with 687 people interested and 126 people going. 7 posts in…

Malamore

La band o l’artista si racconti al pubblico in massimo 150 parole, immaginando di inoltrare una sorta di lettera motivazionale.

Ciao, siamo i MALAMORE, veniamo dalla provincia di Lecce. Siamo quattro musicisti accomunati dalla voglia di fare della musica la nostra vita. Lo scorso gennaio abbiamo pubblicato il nostro primo EP in cui abbiamo racchiuso gli ultimi due anni trascorsi fra studio e live in giro per l’Italia. Crediamo molto nei concerti dal vivo e in quello che si riesce a trasmettere suonando la propria musica stando su un palco. Per questo cerchiamo di rendere il nostro spettacolo quanto più energico e d’impatto possibile.

Influenze: quali sono state le principali influenze artistiche che hanno determinato e plasmato in qualche modo ciò che è in questo momento il vostro progetto? E perché?

Veniamo tutti e quattro da mondi musicali differenti e fra noi condividiamo gran parte della musica che ognuno ascolta singolarmente. Il nostro progetto, infatti, abbraccia il cantautorato italiano, con un occhio rivolto alla sperimentazione di nuove sonorità.

Superstizione e segreti: prima di un live, prima di registrare in studio, avete qualche rito propiziatorio in particolare? Raccontateci un episodio che non avete mai raccontato a nessuno.

C’è un piccolo rito che consumiamo prima di salire sul palco: prendiamo 4 shot, ci guardiamo negli occhi e, senza dire nulla, li mandiamo giù tutto d’un colpo. Questo è quello che crediamo ci porti fortuna prima di un live.

Martiny

La band o l’artista si racconti al pubblico in massimo 150 parole, immaginando di inoltrare una sorta di lettera motivazionale.

Due misure di chitarre reverberate con una punta di liquore all’amarezza. Tre dita di synth pop mescolato all’odore di vino rosso che si incolla ai vestiti, alla fine della festa. Una punta di sale e nostalgia, per mitigare il gusto dolce che ha la sera quando si stende sul litorale di Viareggio. Servire il tutto in cappotto e stivaletti ancora sporchi di rock’n’roll. MARTINY, come non lo avete mai assaggiato.

Martiny ha 24 anni e a novembre 2019 pubblica per La Clinica Dischi il suo esordio POST RELAX, un album pop che strizza l’occhio al Lo-Fi.

Influenze: quali sono state le principali influenze artistiche che hanno determinato e plasmato in qualche modo ciò che è in questo momento il vostro progetto? E perchè?

Beh, in generale mi piace ascoltare veramente di tutto, dalla trap al blues al jazz al lo-fi. Penso che bene o male tutto confluisca in quello che faccio. Sono come parole, poi quando ce n’è bisogno per fare un determinato discorso, vengono messe assieme. Diciamo che in questo album ho cercato di prendere un sound d’oltreoceano e di unirlo al pop nostrano. Il lavoro di ricerca in studio è stato lungo e faticoso, ma siamo contenti di quello che è venuto fuori. Stiamo già lavorando a roba nuova, vediamo che verrà fuori!

Superstizione e segreti: prima di un live, prima di registrare in studio, avete qualche rito propiziatorio in particolare? Raccontateci un episodio che non avete mai raccontato a nessuno.

C’è questa cosa che faccio prima di ogni live, cerco di cantarmi in testa tutte le canzoni della scaletta, ma fallisco miseramente e spero di ricordarmi tutto al momento giusto. Ormai lo faccio da anni e in qualche modo sembra allontanare i problemi, non sono particolarmente scaramantico.

Un aneddoto divertente: praticamente dovevamo girare il video di DUBAI, il primo singolo che abbiamo fatto uscire coi ragazzi di Clinica, e l’idea era quella di fare una cosa un po’ spinta, che ricalcasse alcuni cliché della pornografia. E quindi c’erano tutta una serie di scene di nudo da girare (ovviamente censurate in post-produzione). Insomma, il giorno delle riprese il ragazzo che doveva fare da attore ci chiama dicendo che era bloccato a letto con l’influenza. Non potevamo posticipare la cosa perchè avevamo delle scadenze, e non è facile trovare in due minuti un attore disposto a girare scene del genere (a Viareggio soprattutto). E quindi niente, sono passato a svegliare il mio amico Max (ignaro di tutto) e prima ancora di fargli bere il caffè si è ritrovato nudo in un letto davanti a 3 telecamere. Il risultato lo trovate su YouTube. Devo dire che non se la è cavata poi così male.

N.A.I.P

La band o l’artista si racconti al pubblico in massimo 150 parole, immaginando di inoltrare una sorta di lettera motivazionale.

Ciao, io suono e scrivo, poi provo a cantare, dopo di che ascolto molta musica e vedo un numero rilevante di film. Non amo le risse. Votatemi.

Influenze: quali sono state le principali influenze artistiche che hanno determinato e plasmato in qualche modo ciò che è in questo momento il vostro progetto? E perchè?

Beh, sicuramente gran parte del panorama metal e dell’hardcore, i Nirvana, Bowie, De Andrè, Dalla, fino ad arrivare a Tyler, the Creator e IOSONOUNCANE.

Superstizione e segreti: prima di un live, prima di registrare in studio, avete qualche rito propiziatorio in particolare? Raccontateci un episodio che non avete mai raccontato a nessuno.

Potrà risultare triste o antipatico, ma sinceramente non ho nessun rito o gesto o oggetto a cui attribuisco poteri sciamanici. Di solito prima di una performance cerco di raggiungere il massimo della concentrazione pensando a quanto faccio schifo.

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