Zero Assoluto: è tornato, insieme a Gazzelle, il duo più pop degli anni ’00

Ci sono canzoni ed artisti che hanno contribuito in modo determinante a plasmare un immaginario generazionale. Questo è innegabile, e molto probabilmente è una forza anche più determinante rispetto al gusto soggettivo degli ascoltatori. Gli Zero Assoluto, che alle spalle hanno una carriera quasi trentennale, rientrano nel novero di tali realtà. Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi da Roma hanno contribuito a forgiare i ricordi dei teen-ager in quella pentolaccia di suoni variegati che sono stati gli anni zero. A colpi di dediche con turuturututu e Sei parte di me, il duo capitolino si giocava il primato sui diari di scuola tinteggiando coi disegni dei Diddl.

Come ogni moda, è arrivata una fase calante, ma gli Zero Assoluto hanno continuato a produrre canzoni ed hanno trovato il silenzio solo nel 2016, a seguito del sesto album in studio “Di me e di te“. A distanza (temporale) di un’Olimpiade, questa pausa è stata spazzata via da un nuovo singolo ed una collaborazione emblematica.

Il nuovo brano, pubblicato nell’ormai consueto appuntamento del venerdì, si intitola “Fuori Noi” e segna il ritorno degli Zero Assoluto in collaborazione con… indovinate un po’ con chi? Con Gazzelle, che in pieno lockdown aveva rilasciato il singolo “Ora che ti guardo bene“.

“Fuori Noi” – Zero Assoluto in featuring con Gazzelle

Proprio la quarantena è da imputarsi a causa scatenante di “Fuori noi”. Circa tre minuti composti durante i mesi più difficili sul piano umano e che aprono la strada a nuovi sviluppi riconducibili ad un disco di inediti.

E mi spaccherò la schiena / 
per portarti dove vuoi /
andare fuori a cena / 
per non andare fuori noi 

Perfettamente bilanciato, parafrasando un meme. La canonica struttura degli Zero Assoluto lascia spazio a Gazzelle nei ritornelli. Ricordate? Nei testi celebri del duo alla prima strofa melodica seguiva una seconda parte cantata più ritmata in stile pseudo-rap. In questo brano invece è Gazzelle che si aggiudica la “vetta” del brano, interpretando un ritornello in perfetto stile “gazzelliano”. Il singolo raggiunge in definitiva l’obiettivo preposto. Coinvolge ed emoziona quel tanto che basta per far scattare nell’ascoltatore medio l’atavico istinto di pubblicare una storia su Instagram, sperando che proprio quella persona lì visualizzi e capisca.

È itpop che viaggia su binari precari, plasmato da artisti che sono stati precursori del genere in un certo qual modo ma che attualmente stavano navigando in galassie un po’ distanti. Quando padroneggi determinati registri stilistici riesci sempre a cavartela alla grande; proprio come Micheal Jordan in Space Jam, che dopo anni di inattività torna a giocare a basket dicendo “Vediamo se mi ricordo ancora come si fa” e finisce per lasciare tutti a bocca aperta.

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