Ispirazione, incontro, dialogo: Eugenio Cesaro al Meeting del Mare Camp

Vi avevamo introdotti, un paio di giorni fa, nella bellissima residenza artistica del Meeting del Mare attraverso un’intervista a Lorenzo Kruger (la puoi leggere qui). Il festival quest’anno ha allestito all’interno di una grotta sulla riva del mare una vera e propria sala prove/laboratorio, all’interno della quale ha portato 8 progetti emergenti. Sulle sponde di Marina di Camerota, seguiti dai tutorati di Eugenio Cesaro e Lorenzo Kruger, i progetti sono entrati nella seconda settimana di lavoro che sarà finalizzato nei concerti di questo fine settimana (info qui).

Il Meeting del Mare ha da sempre avuto una forte attenzione verso i progetti emergenti. Infatti, già nelle edizioni precedenti, in varie modalità, il festival ha cercato di rendere il tempo di permanenza dei giovani artisti passati per Marina di Camerota un tempo costruttivo. Offrire un’esperienza che faccia crescere, maturare e che ponga gli artisti a confrontarsi con personalità esperte del settore, con un palco e un pubblico degno dei migliori festival italiani, rappresenta una mission oramai connaturata per questa manifestazione.

Nonostante il periodo complicato che l’intero settore della musica sta passando, questo spirito non è andato perduto. Infatti, la voglia di aggregare, crear confronto, far circolare idee attraverso la musica, non si è affievolita e il Camp di quest’anno ne è una splendida dimostrazione.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere anche con Eugenio Cesaro degli Eugenio in via di gioia, per farci raccontare come sta vivendo questa esperienza e per parlare di altri progetti che lo hanno visto coinvolto nelle ultime settimane.

Ciao Eugenio! Ti scriviamo per fare due chiacchiere in merito ad alcune iniziative che ti hanno visto coinvolto negli ultimi giorni. Abbiamo visto che sei a Marina di Camerota per il Camp del Meeting del Mare. Ti eri mai trovato a fare da tutor a dei giovani artisti emergenti? Come sono stati questi primi giorni?

Non è la prima volta che mi trovo a fare da tutor a dei giovani artisti, è successo in occasione dell’ultimo “reset festival” a Torino. Ma questa volta la situazione è diversa. Passare tanti giorni a stretto contatto dal mattino a notte fonda tra colazioni e falò in spiaggia si sta rivelando un’esperienza fantastica.

Sappiamo che insieme a Lorenzo Kruger e agli otto progetti emergenti selezionati lavorerete a dei brani inediti ma non solo. Puoi spiegare a nostri lettori cosa farete in questi giorni di residenza artistica?

In questi giorni abbiamo condiviso davvero tanto. Dall’incontro ravvicinato con due illustri personaggi ispiranti, il poeta Franco Arminio e il filosofo scrittore Aboubakar Soumahoro, alla serata di busking in città, alla escursione con pranzo al sacco, per finire con la lamparata notturna.

Eugenio Cesaro e Spina
Alla fine del Camp ti vedremo esibirti live sul palco, giusto?

Esattamente, faremo un piccolo live sia io che Lorenzo. Poi ovviamente parteciperemo alla messa in scena della canzone scritta in questi giorni coi ragazzi.

Collaboriamo con il Meeting da qualche anno e ci è sempre piaciuto che sia qualcosa di più rispetto a un semplice festival: con il camp torna l’aggregazione, lo scambio di idee, le influenze artistiche dirette che hanno da sempre caratterizzato questa manifestazione. Da artista quanto ti mancava tutto questo?

Decisamente. Sono rimasto travolto da un’ondata di aria fresca e di energia. È successo esattamente tutto quanto sia stato pensato. Con la grande fortuna di avere messo insieme un gruppo di persone diverse ma molto compatibili.

A distanza di 20 mesi, lo scorso 14 giugno, insieme a tutti gli “eugeni” e ad alcuni esperti, avete finalmente piantato i primi abeti legati al progetto “Lettera al Prossimo”, che lanciaste nel 2019. Come è andato l’evento e come è stato vedere finalmente realizzato un progetto così importante dopo quasi due anni difficili?

È stato un bellissimo momento. Ha segnato la fine di un ciclo iniziato ben più di due anni fa tra maturazione di idee e progettazione dell’intero lavoro. Sancisce anche l’inizio di un nuovo periodo che ci vedrà uscire con un nuovo album e tanti bei progetti correlati.

Eugenio in via di gioia
Ma non sono stati mesi persi: infatti “Lettera al prossimo” è diventato un vero e proprio raduno virtuale, una piattaforma su cui informarsi circa le tematiche legate all’ambiente: avete nuovi progetti in cantiere legati a questa tematica?

Decisamente si, a partire dal l’implementazione della piattaforma in nuove sfaccettature fino a giungere alla collaborazione con tecnici e esperti in ambito biologico e tecnologico. A partire dalla musica delle nostre canzoni per arrivare a lidi inesplorati.

Per quanto riguarda il lavoro discografico, quanto potremo ascoltare qualcosa di nuovo? Puoi spoilerarci qualcosa?

Secondo me prima del 2022 potremmo avere terminato e inciso un bellissimo nuovo album. Ma la verità è che finché non si potrà di nuovo suonare dal vivo riabbracciandoci vogliamo pazientare, così da festeggiare e cantare senza paura.

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