Io e la Tigre, la libertà di essere qualsiasi cosa: in anteprima “Singapore”

Tornano Io e la Tigre con il nuovo videoclip di “Singapore”, che potete guardare qui in anteprima condivisa! La nostra Giulia ha scambiato quattro chiacchiere con loro per sapere come va la loro fanzine GRRR POWER e la collaborazione con Indie Pride.

Guarda qui in anteprima Singapore

“Singapore” è il vostro nuovo singolo, da dove nasce l’idea del video e quale messaggio volete trasmettere?

R: La canzone parla di una tensione, di un tormento, di una forza che monta dentro. L’idea del video di Singapore, che ha visto la regia di Enrico Zavalloni e Atomic Studio, nasce dall’esperienza che stiamo facendo insieme a Indie Pride durante i nostri live. Facciamo ascoltare al pubblico un messaggio di GRRR POWER anche dalla bocca delle varie associazioni LGBTQI che ospitiamo durante il live. Un messaggio che il pubblico in quel contesto non si aspetta e quindi lo toglie dalla postura dell’ascolto a compartimenti stagni o del politically correct.

Nel video viene rappresentata una giornata qualsiasi di un/a musicista, dalla partenza, le chiacchiere, le amiche/gli amici, i camerini e il live. Nel video abbiamo evitato di usare il furgone per pudore: giriamo in due ma ogni volta ci chiedono se stiamo traslocando. Volevamo che principalmente veicolare libertà, gioco e volevamo trovare un modo che non fosse il classico “video impegnato”. Affrontare le tematiche del bullismo, sessismo e omo-trans-fobia non con un approccio didattico e convenzionale ma con un approccio più immediato, libero e semplice. Così, per evitare che “risultasse” un video con  una postura preimpostata, abbiamo optato per girarne uno il più possibile spontaneo e la cui trama ci appartiene. Perché noi, così come chiunque altro, possiamo essere un sacco di cose e correremo più forte di ogni etichetta che cercheranno di metterci addosso. E le tigri si sa, corrono veloci.

Durante il vostro tour avete distribuito anche una fanzine GRRR POWER. È stato difficile parlare dei vostri ideali o avete sempre trovate un parere favorevole da parte del pubblico?

R: durante i live cerchiamo di stimolare il pubblico ad una riflessione sul GRRR POWER, ovvero quella che per noi è la forza che ti consente di entrare nella tana della tigre per affrontare le proprie paure, accettando la sfida di uscirne trasformata/o. Una forza è presente in potenza in ciascuno di noi, indipendentemente dal genere. Vogliamo spingere su questo concetto di forza trasformativa, che ci libera dagli standard imposti dall’esterno, che ci libera dal sentirci più o meno adatte/i. Questo concetto che anima la fanzine e che in essa viene declinato anche da altre/i testimoni, cerchiamo di trasmetterlo anche in collaborazione con associazioni LGBTQI che di volta in volta contattiamo in occasione delle varie tappe del tour.

Il pubblico oggi viene abituato alla semplificazione dei messaggi e noi sicuramente andiamo nella direzione opposta. Siamo molto orgogliose di questo, perché non avete idea della gioia che ci pervade quando questo messaggio arriva dritto al cuore di chi ascolta e a fine concerto viene a raccontarci la sua storia.

Per voi cosa vuol dire metterci la faccia schierandosi politicamente e idealmente nel mondo della musica? 

R: Crediamo che non ci si possa permettere di fare solo musica e goderne in modo narcisistico. Per noi il GRRR POWER è una forza di resistenza nei confronti di una società che tende all’omologazione, al conformismo, all’esclusione sociale, una società che ci vuole etichettare, che rischia di farci sentire deboli e senza impatto su ciò che ci accade intorno. E così affrontare le paure con coraggio per difendere la propria identità, condurre un’esistenza in modo autentico, sono gesti politici, antifascisti e resistenti. Il mondo della musica, soprattutto il cosiddetto “indie”, non dovrebbe dormirci la notte attorno a questi temi. Invece purtroppo molte volte si preferisce puntare il riflettore sui singoli personaggi, lasciando in secondo piano i messaggi. Ma siamo positive perché qualcosa si sta muovendo e in una direzione costruttiva. I primi esempi che ci vengono in mente sono le attività promosse da Indie Pride e Shesaidso.

Quali sono i vostri progetti estivi?

R: Continuare a suonare e a portare il nostro GRRRPOWER in giro per i palchi d’Italia, ed è quello che faremo, fino a settembre.

Questa estate divideremo il palco anche con artisti che stimiamo molto e che sono anche amici di vecchia data, come gli Zen Circus, che abbiamo conosciuto quando noi due suonavamo nella nostra vecchia band. Li apprezziamo molto perché rockeggiano ancora come facevano all’inizio quindi sarà una bella festa suonare allo stesso festival. Suoneremo anche con Giovanni Truppi che abbiamo conosciuto nel 2014. All’epoca si parlava della possibilità di fargli da backing band per il tour ma, a causa di impegni tigrosi, non ce l’abbiamo fatta ad incastrare tutto. Chissà, magari in futuro qualcosa insieme si riuscirà a fare, certo è che sarebbe divertente e curioso vedere quello che potrebbe venirne fuori, sicuramente un TruTiger rock.

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