Oggi più che mai vanno ribaditi i principi di Indie Pride: Io e la Tigre contro il sessismo

Alla luce di ciò che è appena esploso nel mondo della musica, delle polemiche e delle denunce verso una persona che avrebbe esercitato il suo “potere” contro numerose donne, ci sentiamo in dovere oggi più che mai, di portare avanti i principi di Indie Pride. Come abbiamo detto più volte, e come ci piace ricordare, l’Indie Pride non è solo un giorno all’anno, l’obiettivo è quello di diffonderlo ogni giorno.

Oggi è il turno di Io e la Tigre, un duo tenace e cazzuto. Lo scorso 30 Ottobre è uscito il loro nuovo album dal titolo “Grrr Power”, oltre ad esserci brani inediti, all’interno si può trovare una fanzine realizzata per l’occasione. Dentro questa fanzine  ci sono i contributi di tanti colleghi, amici e addetti ai lavori sul concetto che dà il titolo al disco. Un coro di voci che si uniscono a quella della band, e che abbracciano a pieno i valori e i principi di Indie Pride. Ce lo siamo fatti raccontare in questa simpatica intervista realizzata al TPO.

Iniziamo parlando della fanzine che accompagna “Grrr Power” il vostro disco uscito lo scorso 30 Ottobre. Parlateci un po’ di questo progetto e dei personaggi che avete inserito e perchè.

La fanzine è nata dall’idea del “grrr power” che è anche il titolo del nostro disco. Per noi il Grrr Power è un’energia, una forza interiore che abbiamo tutto. Ci permette di entrare nella tana della tigre ovvero di affrontare tutte le nostre paure, per riuscire poi ad andare oltre e trovare nella paura stessa la cura. Entri nella tana della tigre con la consapevolezza di poterne anche uscire cambiato nel momento in cui hai affrontato la tua paura.

Da qui è nata l’idea di fare questa fanzine ovvero di raccogliere personaggi e di mettere insieme innanzi tutto il nostro manifesto del Grrr Power, una serie di idee e pensieri nostri su quello che per noi rappresenta, e poi personaggi cstorici che per noi hanno il Grrr Power. Per esempio c’è Maire Curie che è stata la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la chimica e la fisica […]

Inoltre sono stati dati dei contributi da parte di artisti che noi stimiamo tra cui Cristina Donà, che ci ha mandato il suo pensiero su quello che per lei è il Grrr Power, Chiara Longo, Silvia Calderoni, Muriel. La cosa che poi abbiamo voluto fare è quella di inserire un personaggio non storico ma attuale che è Denis Mukwege, che ha ricevuto il Nobel per la Pace perchè ha lottato contro i crimini sessuali durante i conflitti in Congo. Il Grrr Power non è il Girl Power […] ma è una forza interiore che riguarda tutti quanti, uomini e donne, non c’è una distinzione di genere. La fanzine è stata realizzata da Maria Gloria Posani. […]

Ci chiedevamo se da donne pensate che nella musica ci sia poco spazio. Avete vissuto momenti di sfiducia verso il genere umano nella ambito musicale, momenti in cui le discriminazioni erano più forti o magari vissuto indirettiamente questo tipo di situazione?

La nostra esperienza è di due tipologie. Dal punto di vista della comunicazione quello che viene fatto con noi da quando è nato il progetto è etichettarci come “il duo al femminile”, “band al femminile”, “rock al femminile” come se la connnotazione di genere fosse la cosa principale da comunicare. Questa cosa ci ha dato molto fastidio perchè avviene solo nel caso di “al femminile”. Nessuno si permette di chiamare, non so, i Bud Spencer Blues Explosion “duo al maschile”, oppure i Verdena “trio misto”- […] Questa cosa per noi è sminuente perchè comunuque ci sarebbe tanto da dire in termini musicali. Questo con la stampa capita anche da penne di donne.

Per quanto riguarda i live – secondo punto – a volte vengono create queste serate “al femminile” come se fossimo un po’ degli animali dello zoo, da osservare. Ci capita sull’aspetto tecnico che alcuni fonici dei locali ci trattino come se fossimo al primo sound check della vita – oppure che sono accondiscendenti perchè siamo donne. Diciamo che l’elmento di genere viene molto sottolineato, ma non ci dà fastidio. Ci dà fastidio quando dobbiamo partire dalla sala prove, caricare scaricare, montare smontare, perchè comunque le nostre braccia non hanno genere. […] Noi facciamo la stessa fatica degli altri, abbiamo la stessa probabilità di fare schifo dei maschi.

In riferimento all’accaduto a Crln, vi è mai capitato di sentire dal pubblico frasi o cori sessisiti?

No, una volta suonavamo in un posto e ci hanno lanciato l’accendisigaro dell’auto ma non credo sia stato fatto perchè siamo due ragazze. Credo sia stato il solito tipo un po’ così. Però ad esempio quando ho iniziato a suonare la batteria la frase classica che mi ha fatto soffrire tantissimo all’inizio era “Dai però – pacca sulla spalla – per essere una donna non te la cavi male”. Era pesante, perchè alla fine la musica non ha genere. La Musica è la Musica.

Quindi tu puoi suonare la batteria, la chitarra, puoi suonare il flauto o qualsiasi strumento, ti ci devi applicare e richiede dedizione, impegno. Non è una questione di forza fisica. […] La cosa positiva che si sta muovendo dopo l’accaduto di CRLN è stata l’accelerazione della creazione in Italia del movimento Shesaidso che attraversa trasversalmente la musica dagli addetti ai lavori ai musicisti. Questo è un elemento molto positivo. […]

Chiudiamo con un’idea per Indie Pride 2019

La cosa che mi è piaciuta di quest’anno è stata la band di bambini di 10 anni che è salita sul palco. I genitori hanno voluto fortemente che partecipassero per far capir loro la lotta all’omotransfobia e al bullismo. Sarebbe carino se ci fosse la possibilità di creare uno spazio per fare formazione, fare cultura anche proprio nelle scuole. Magari creare un piccolo evento pomeridiano, un Indie Pride per i ragazzini più giovani già dalle elementari. Io insegno e vedo che ci sono atti di bullismo già dalla prima, seconda elementare sotto varie forme. Quindi sarebbe bello poter portare un evento così a quella dimensione. […]

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