Commento molto sincero sul cast del Festival di Sanremo 2024

L’attesa per l’elenco dei partecipanti al Festival di Sanremo 2024 si è finalmente conclusa. Finisce dunque l’epoca del toto-nomi e delle speranze, e si apre quella dell’analisi del cast e delle ipotesi sul pezzo proposto in gara (sarà una ballad? Un midtempo? Siamo sicuri che nel disco in uscita non c’era un brano più adatto?).

Arrivati al quinto Sanremo diretto da Amadeus, con discreta precisione si riesce a redigere un vero e proprio calendario delle liturgie ricorrenti che preparano alla settimana di Febbraio. Su tutte, la settimana che termina con la prima domenica di Dicembre rappresenta la fine del tempo ordinario, e inizia l’Avvento. Insomma, si comincia a fare sul serio, e a pronunciare la parola “Sanremo” con crescita esponenziale. Nei giorni feriali di quella settimana, vengono svelati i nomi delle co-conduttrici, i primi super ospiti, e qualche dettaglio in più. La domenica, poi, è il giorno dell’annuncio del cast al TG1.

In un’atmosfera così surreale da fare il giro e diventare consueta, Amadeus si cala come deus ex machina in mezzo alle notizie di cronaca, leggendo uno dietro l’altro i nomi scelti. Lo share del TG1 vola alle stelle, e gli italiani guadagnano pillole di conoscenza sull’attualità nell’attesa dell’elenco, da discutere al bar il lunedì mattina.

Diviso in due blocchi, il direttore artistico svela uno ad uno il cast, raccogliendo reazioni che spaziano da “era scontato”, a “no va beh chi se l’aspettava”, a “e questo/a chi è?”, fino a “manca la quota rap/la quota rock/la quota trap”.

I 26 Big previsti per il Festival di Sanremo 2024, poco prima dell’annuncio, sono diventati 30 (27 + i tre vincitori di Sanremo Giovani). Tocca quindi mettersi comodi, nella lettura di questo breviario sui partecipanti, quota per quota.

Il Cast del festival di Sanremo 2024

Fiorella Mannoia

Torna a Sanremo sette anni dopo l’ultima volta. Che sia benedetta doveva avere la strada spianata per la vittoria. La scimmia nuda, però, non solo ballò, ma sovvertì anche ogni pronostico della vigilia. In mezzo a una concorrenza ben più feroce del 2017, si gioca la carta di essere l’interprete più raffinata del cast. Quota eleganza.

Geolier

Tra i nomi più chiacchierati nelle ipotesi della vigilia, arriva il debutto all’Ariston per il rapper partenopeo. Secondo artista più ascoltato su Spotify in Italia nel 2023, decide di assumersi il rischio di provare a far quadrare l’equazione ascolti su Spotify – piazzamento a Sanremo. Ci riuscì Lazza nel 2023, non ci riuscì Rkomi nel 2022. Ma la storia ci insegna che, mal che vada, c’è sempre la carta giudice di X Factor da giocare, per riparare al danno. Quota Maradona.

Dargen D’Amico

La sua partecipazione nel 2022 arrivò da outsider. Amadeus però ci vide lungo, e lo richiama oggi per un po’ di sana autocelebrazione e di “ve l’avevo detto”. Dove si balla fu una hit, e donò a Dargen un’enorme visibilità nazionalpopolare. Ce ne siamo fottuti e abbiamo ballato; speriamo sia il tempo di tornare alle origini. Con cautela, però, ché quest’anno il rap è ultra rappresentato. Quota “Amadeus ce l’aveva detto!”

Emma

Torna a Sanremo da solista per la terza volta, dopo la vittoria nel 2012 e il sesto posto nel 2022. Occhio: in Souvenir, il suo ultimo disco che sta portando in tour nei club in questi giorni, manca il pezzo. Che se lo sia tenuta per il Festival, a questo punto, è evidente. Del resto, per sbaragliare la feroce concorrenza di interpreti ex-Amici, serve la canzone adatta. Quota “il pezzo”.

Fred De Palma

Nel 2020 c’era Elettra Lamborghini. Nel 2022, Ana Mena. Mentre nel 2024, esordisce Fred de Palma. Negli anni pari, Amadeus ha voglia d’estate. Solo che al quarto mojito uno magari li digerisce serenamente. Alla quarta tisana, non lo so. Quota tormento(ne).

Angelina Mango

Debutta all’Ariston la vincitrice nel “Canto” di Amici 2023. Che fosse un’artista dal talento smisurato, era ovvio fin dal primo disco nel 2020; il percorso nella scuola le è servito fondamentalmente a mostrarlo a un pubblico ben più ampio. Scrive, suona, canta e si muove da popstar. Ma soprattutto, ha appena pubblicato Fila indiana, un brano che, sul palco dell’Ariston, avrebbe fatto scintille. Viene da chiedersi, chissà cosa si è tenuta nel cassetto per il Festival. Quota “non vengo esattamente per partecipare”.

La SAD

Per motivi che ancora non saprei ben dire, negli ultimi 12 mesi ho assistito a tre concerti della SAD. Al di là del livello di pogo che giusto gli Iron Maiden, al Summersad Fest ci fu un intermezzo in cui tre fan furono chiamate sul palco a mettersi una maschera di bellezza. Rimasero in posa venti minuti, e il pubblico non ha smesso neanche un secondo di urlare e saltare. Vederli sul palco dell’Ariston, oltre che la realizzazione di un mio sogno personale, ci ricorderà che del metaverso sappiamo straordinariamente poco. Perché al grido di “STO NELLA SAD”, potrà succedere qualunque cosa. Quota sovversiva.

Diodato

Vinse la prima edizione targata Amadeus, e ritorna in gara per quella che dovrebbe essere l’ultima. Più super ospite che concorrente, merita un giro di applausi da riscuotere sul palco. Quota superospite.

Il Tre

Altro debuttante, fa parte dei “rapper buoni”, che in prima serata su Rai Uno funzioneranno benissimo e piaceranno alle madri. Se poi sia compito dei rapper Gen X, in questo cast, piacere alle madri, è una lecita domanda. Ma si sa che, nei festival di Amadeus, anche i nomi più sovversivi finiscono per essere ammansiti. E soprattutto, finiscono con mia madre che mi scrive “quanto mi piace Rosa Chemical”. Quota rapper buono.

Renga e Nek

Quando il trio diventa un duo, perché Max Pezzali fa gli stadi da solo, tocca farsi prendere a Sanremo. Quota Colapesce Dimartino, ma del 2000.

Sangiovanni

Dopo la vittoria ad Amici, la carriera di Sangiovanni sembrava destinata a volare. Il debutto a Sanremo nel 2022 finì bene dal punto di vista del piazzamento (quinto), ma il successo fu sotto le aspettative. Amadeus gli regala una seconda chance: fortunato. Quota seconda chance.

Alfa

Prima volta al Festival anche per Alfa, trainato dal successo di bellissimissima <3. Amadeus getta il cuore oltre l’ostacolo, e cerca di costruire un cast perfettamente in linea con le aspettative dei giovanissimi. Se il giorno dopo c’è scuola e i cantanti sono 30, però, non farei esibire Alfa alle 3 di notte. Quota giovanissimo.

Il Volo

Il Volo a Sanremo è come il tagliando auto: ogni due anni circa, ci tocca e non si sfugge. Quota inevitabile.

Alessandra Amoroso

Il debutto di Alessandra Amoroso a Sanremo è una notizia. Il suo non aver mai partecipato alla kermesse rappresenta un unicum nel panorama dei talent. Con dedizione, è riuscita a costruirsi una carriera senza passare dalla riviera. Al Festival, arriva dopo un concerto a San Siro, probabilmente l’apice a cui poteva aspirare. Con umiltà, quindi, ha compreso che da qualche parte bisogna ripartire, per un atto secondo. Quota “non vengo esattamente per partecipare”, parte seconda.

Gazzelle

I debuttanti di quest’anno sono 12 (13 contando i Negramaro), e Gazzelle è sicuramente tra i nomi più a sorpresa. Con Gazzelle a Sanremo, l’indie è vivo e sta benissimo, o l’indie è definitivamente morto? Lascio ai posteri la risposta, e preparo i fazzoletti. Quota lacrimoni, ma in romano.

Negramaro

L’unica apparizione in gara del gruppo salentino risale al 2005, quando Mentre tutto scorre non raggiunse la finale nei giovani. Ma come Vasco insegna, alla fine poco importa. Fanno parte del ristretto gruppo di esordienti che ha già calcato il palco in veste di ospiti. Se la loro partecipazione sia voglia di mettersi in gioco, o tentativo di far salire gli stream e le vendite, lo capiremo in corsa. Quota band.

Irama

Col covid, senza covid, nei Giovani, nei Big, con una ballad, con il vocoder: non è Sanremo senza IRAMA. Per un motivo o per l’altro, però, il podio sfugge sempre. Occhio che ancora un po’ e finiscono tutti i generi musicali da presentare in gara. Quota fissa.

Rose Villain

Nei Sanremo di Amadeus, vige una sorta di regola non scritta. Se sei ospite di un Big nella serata cover, l’anno successivo hai buone probabilità di finire nel cast. Si veda, ad esempio, Rosa Chemical, Rettore, Gianluca Grignani – e Rose Villain. Altro nome molto chiacchierato alla vigilia, ha l’opportunità di mostrare il suo indiscutibile talento, al netto di fragole, panna e champagne. Quota potenziale sorpresa.

Mahmood

Torna in gara forte del suo conversion rate immacolato (due partecipazioni, due vittorie). Tre partecipazioni e tre vittorie sarebbe qualcosa di mai visto; il cast è indubbiamente agguerrito, ma manca il Mengoni vincitore annunciato. Quota “non vengo esattamente per partecipare”, parte terza.

Loredana Bertè

Torna in gara Loredana Bertè, al suo dodicesimo festival. L’ultima apparizione risale al 2019, dove imparò una lezione: che il “premio alla carriera” (ci fu una standing ovation dopo ogni sua esibizione, in tutte le serate), da solo, non basta se il pezzo non è forte. Se non il premio alla carriera, il premio della critica Mia Martini sarebbe una storia meravigliosa, e meritata. Quota applausi a scena aperta.

The Kolors

Il successo di Italodisco ha spalancato le porte per il ritorno a Sanremo dei The Kolors. Il loro esordio, nel 2018, fu eufemisticamente non un successo. C’è da dire che era la loro prima prova in italiano. In gara in quota super pop, sarei stupito se l’eco della hit estiva non si ripercuotesse sul loro Festival. Quota super pop.

Big Mama

La regola delle serate cover si applica anche a Big Mama. Lo scorso anno, accompagnò Elodie in American Woman, e quest’anno si gioca il debutto da solista. Quota rap al femminile.

Ghali

Nel toto-cast, il nome di Ghali è una costante da circa cinque anni. Quest’anno, finalmente, è stato pronunciato anche da Amadeus. Ospite nel 2020, debutta quest’anno in gara. Discograficamente, la scelta è stata intelligente. Le malelingue ci vedranno una mossa d’anticipo per proteggersi da un eventuale flop del disco. Una sliding door a cui non avremo mai risposta. Quota rap.

Annalisa

Due erano le possibilità. Rimanere a guardare il Festival da casa, riscaldata dalle super hit discografiche dell’ultimo anno, o rischiare tutto e buttarsi in mezzo a questo calderone, per dimostrare che le varie Mon Amour non erano certamente un caso. Le va riconosciuto di aver scelto la strada più rischiosa e scivolosa. E poi, sai che FOMO se no. Quota coraggio.

Mr. Rain

Torna in gara dopo il podio conquistato con Supereroi lo scorso anno. Non una notizia esaltante. Vedremo chi prenderà il posto del coro di bambini. Quota scontata.

Maninni

Come era accaduto anche per Hu nel 2022, Amadeus porta in gara tra i Big uno dei finalisti non selezionati di Sanremo Giovani dell’anno precedente. A onor di cronaca, va detto che la sua MILLE PORTE era il brano che meglio funzionava. Sicuramente, quest’anno avrà proposto il pezzo della vita; difficile spiegarne la presenza, altrimenti. Quota pezzo della vita.

Ricchi e Poveri

Tredicesima partecipazione a Sanremo per il gruppo, a ventidue anni di distanza dall’ultima volta. L’effetto nostalgia di cinquant’anni fa, una costante dei Festival targati Amadeus, è sfuggito un po’ di mano. Ma chissà, magari ci portano un pezzo techno. Quota nostalgia canaglia.

Come già negli anni scorsi, le ventate di novità, tra i nomi in gara, sono tutto sommato poche. Certo, ci sono artisti interessanti, ma la legge dei grandi numeri ci ricorda che, su 27, è difficile non ce ne siano. Amadeus chiude il suo quinquiennio con un grande e variegato calderone che sa un po’ di (tutto sommato giusta) autocelebrazione. Ma alla fine, come sempre, conteranno le canzoni.

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