Oltre 100 uscite questa settimana: sponsorizzare è davvero utile per farsi notare?

La sola regola del gioco è sponsorizzare. Articoli, eventi, canzoni, playlist: sponsorizzare, sponsorizzare sponsorizzare. È diventato così difficile crearsi un pubblico organico? Mai possibile che in questa guerra tra formiche l’unico modo per vincere e tirare fuori la testa dalla folla è pagare l’attenzione del pubblico? Ma sopratutto vince davvero chi ha più budget?

Siamo in piena estate post Covid e questa settimana abbiamo superato abbondantemente le 100 uscite discografiche. Purtroppo è difficile prestare la giusta attenzione a tutto, sia per noi che ascoltiamo praticamente musica nuova tutti i giorni sia per un ascoltatore medio che non dedicherà mai 6 o 7 ore del suo tempo libero alla ricerca di nuova musica. Allora come farsi notare?

“Sponsorizzare” è senza dubbio uno strumento molto utile e rientra ormai nel piano di investimenti che un artista, un’etichetta o chicchessia mette a punto per la promozione del suo lavoro. Ma spesso ci capita di imbatterci in vero e proprio spam. Certamente fanno la loro parte anche gli algoritmi dei social che tendono a farti cascare l’occhio, nel loro interesse, su questo tipo di post. È anche certo però, o almeno così sembra, che ci si affida fin troppo al potere di una “messa in evidenza”. La domanda quindi è aperta: quanto è davvero utile sponsorizzare così fino allo sfinimento? Per utilità intendo ovviamente non l’incremento dei valori numerici ma un incremento “reale”: cioè quanti ascoltatori affezionati, quelli che restano, crea un post sponsorizzato? Teoricamente alzando il numerino della copertura si ha l’impressione di essere arrivati effettivamente a più persone. Se poi il contenuto è coinvolgente, interessante, accattivante di per se allora la strada dovrebbe essere spianata. Allora come mai è comunque così difficile tirare fuori la testa dalla folla?

Questa introduzione ha l’intento di interrogare in qualche modo sia gli addetti ai lavori sia il pubblico che usufruisce e si nutre di musica. Sarebbe molto utile discuterne commentando i post in sui questo articolo sarà veicolato. Fateci sapere la vostra.

Intanto sottolineiamo alcune uscite.

Tra gli album e gli ep vi consigliamo l’ascolto di Tempio l’esordio di Leanò (di cui abbiamo scritto qui) e il nuovo lavoro di Simona Severini. Inoltre prossimamente scriveremo anche di “Willkommen Rimini” disco dei Sumeri, duo formato da Auroro Borealo e Luca Di Cataldo. Per quanto riguarda i singoli troviamo le uscite di alcuni così detti big: è tornata Levante, ma anche Margherita Vicario, Mecna, Luca Carboni. Potrebbe piacervi e quindi andate ad ascoltare il nuovo singolo di Nervi “Il veleno” che in b-side contiene una cover di “Quei giorni insieme a te” di Ornella Vanoni. Date un ascolto anche al nuovo singolo di svegliaginevra ft Apicedei 7mbre, de I Segreti: insomma date un ascolto alla playlist, seguitela e tenetevi aggiornati perché probabilmente l’incremento delle sponsorizzazioni è dipeso anche dalla vostra pigrizia nella ricerca di nuova musica. Noi gli strumenti ve li diamo, poi sta a voi.

Album

Leanò – Tempio Ep (Sunbeat Music)

Simona Severini – Ipotesi Ep

Wlog – Nisba Ep (Artist First)

Giumo – Nebbia Ep (Peermusic Italy)

Sumeri – Willkommen Rimini (Talento)

Clied – Sabato 18

Hurry Up Vol.1 Compilaton X Save The Children

Anzj – Spazjo

Limbrunire – Kalpa Ep

Hill Maza Ft Killjoy – Hextape Vol.2

Yulla – Olvidar (Dimenticare)

Luigi Relè – Dreams

Jack Out – Sempre Più Soli

Geolier – Emanuele “Marchio Registrato” (Universal Music Italia)

Singoli

1 Comment

  1. Pietro 12/07/2020 at 5:43 pm

    Alla domanda “Vince davvero chi ha più budget?” La risposta è: sì perché avrai molta più visibilità di chi ne ha meno budget di te. L’ importante delle sponsorizzazioni non è farle e basta perché vanno fatte, ma è testare e imparare a farle. Che poi bisogna sempre ricordarsi che non è il tipo di Advertising che può andare bene a tutti e sempre. Dobbiamo sempre pensare a chi stiamo parlando e cosa stiamo facendo. Come quando i Thegiornalisti fecero i loro pannelli pubblicitari a Milano. Certo adesso mica ci possiamo permettere tutti dei pannelli pubblicitari, ma era un esempio dell’altro estremo.
    Fatto sta che sponsorizzare i propri post è qualcosa di positivo ma va bene se hai un profilo che funziona. Un profilo che Instagram per primo ha capito di cosa parla, che cosa sei e quindi a chi farti vedere. Se no ciao a tutti e si rimane fermi in un quartiere


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