Una chiacchierata con Redh, oggi in anteprima il video di “Torneremo”

Vi presento Redh. A colpo d’occhio, si intuisce la sua abilità nell’arte del fare, di una caratteristica fisica, un tratto distintivo e memorabile. Matteo è un giovane cantautore romano, munito di barba e capelli dai toni vermigli e, di un promettente EP indie-pop. La musica di Redh sembra costellata di pochi elementi essenziali e insieme ben combinati: voce pulita, ritornelli ballabili e liriche spontanee.

Oggi in anteprima qui su lerane.net, su Tutti Giù Parterre e su Sei tutto l’indie di cui ho bisogno esce il video del singolo “Torneremo”, brano energico e un po’ malinconico ma, senza dubbio, all’altezza delle hit indie italiane che tanto ascoltiamo oggi. Nel video viene mostrato l’interno di un wine bar, di notte, con inquadrature che scorrono tra una coppia che discute animatamente e un gruppo di amici che festeggia un compleanno con parecchi brindisi e tante risate. Abbiamo voluto farci raccontare da Redh qualche aneddoto interessante, in veste di giovane artista esordiente e di ventenne in prossimità delle vacanze estive. Il tutto nell’intervista sotto riportata.

Guarda in anteprima il video di Torneremo di Redh

Da quanto tempo suoni? C’è stato un momento preciso in cui hai pensato a Redh come progetto cantautorale?

Suono e scrivo da quando ho 12 anni, non so cosa mi abbia spinto ad iniziare, ma da allora non ho mai smesso di farlo. La musica è sempre stata una valvola di sfogo, infatti mi aiuta a stare meglio. Sinceramente fino a un paio di anni fa non mi sarei mai immaginato come cantautore, è stato il mio gruppo di amici, i primi a cui ho fatto sentire le canzoni, a spingermi sotto questo punto di vista. Grazie alla loro insistenza mi sono deciso a cercare qualcuno che mi aiutasse a sviluppare i pezzi, e da lì a poco è iniziata la collaborazione con il BDR studio. Solo da allora ho iniziato a pensare a Redh come progetto cantautorale, anche se la parola “progetto” non credo mi si addica.

I tuoi brani sembrano parlare di situazioni quotidiane, ma da un punto di vista molto intimo e personale. Come nascono le tue canzoni?

Come nasce una mia canzone sinceramente non lo so neanche io. Non ci ho mai pensato molto. Arriva un momento in cui prendo la chitarra e scrivo, di getto, senza rifletterci troppo. Solitamente in 10/15 minuti mi ritrovo davanti un foglio pieno di parole.

È vero che “Dormi” originariamente era un audio Whatsapp?

Si, “dormi” è la prima canzone in assoluto che ho fatto uscire. Com’è normale che sia, inizialmente avevo un po’ d’ansia, non sapendo che tipo di reazione potesse avere un potenziale pubblico. Quindi, ho provato ad inviare la traccia via chat a parecchie persone, cercando di ricevere dei pareri. Strategia che si è rivelata efficace, in molti mi hanno scritto a distanza di tempo chiedendomi: “Quando esce la canzone? Sbrigati, per ascoltarla devo andare a cercare il vecchio audio su whatsapp! “

Il tuo sound è davvero interessante ed attuale. Da che generi e ispirazioni è formata la tua musica?

Le sonorità dei miei brani sono frutto di un lavoro collettivo, di sperimentazione e ricerca, svolto insieme ai musicisti della band e ai ragazzi del BDR studio. Si tratta di un sound a cui sono arrivati sicuramente mischiando le influenze di vari generi e prendendo ispirazione dai vari gusti dei membri del gruppo, ognuno ha portato un contributo personale. In particolare, gli arrangiamenti nascono dalla mano del chitarrista del gruppo, Federico Murgia.

Abbiamo notato che ti esibisci da più di un anno, come percepisci il contatto col pubblico? Ti piace il live o preferisci i momenti individuali di scrittura e composizione?

Live tutta la vita. In realtà, sono molto emotivo sul palco, ho bisogno di vedere la gente che si diverte o che si emoziona. Infatti, quando succede, il concerto sembra diventare una grande festa, in cui ci lasciamo tutti andare.

Entriamo un po’ sul personale. ”Dormi” e “cinque minuti” parlano di relazioni finite, mentre “Claudia” è una retrospettiva, un po’ rancorosa, di una storia adolescenziale. Ma che t’hanno fatto ‘ste donne?

Mah.. le donne sono donne, può finire bene come può finire male. Rimangono però sempre la cosa più importante …no?

Il panorama indie italiano sembra attraversare una fase molto vivace e proficua. C’è qualche artista che segui con particolare attenzione o con cui ti piacerebbe collaborare?

Un artista attuale che mi piace molto è Frah Quintale.

Che progetti hai per questa estate?

Sarò impegnato in un piccolo un tour, con una capatina a qualche festival. Tuttavia, non mi farò mancare il mare e un po’ di relax prima di tornare a lavorare all’album in studio!

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