Come resiste (e riparte) il mondo dello spettacolo: l’esempio di OFF CAMP

L’OFF TOPIC – centro culturale della città di Torino e uno dei luoghi simbolo in Italia per l’intrattenimento – non riparte ufficialmente ma lancia un progetto che potrebbe rappresentare un esempio per molte altre realtà in Italia: OFF CAMP.

Progetto di formazione sostenuto da aziende e privati e dedicato ai 30 lavoratori di OFF TOPIC, OFF CAMP parte il 20 gennaio scorso e durerà fino alla metà di febbraio con l’obbiettivo di far ripartire i progetti dell’hub di Torino.

Molteplici aree lavorative saranno coinvolte, considerato che l’OFF TOPIC ospita non solo musica dal vivo ma anche teatro ed eventi inserendo le sue attività in un’opera di inclusione sociale e promozione del territorio. Un modo per approfittare di questo (purtroppo) lungo momento di pausa della scena artistica per lanciare un ponte verso la ripartenza futura.

È proprio in questa prospettiva che viene lanciato anche il progetto L’Estate di OFF TOPIC (sostieni qui la campagna su Eppela). Previsto per l’estate 2021, in base all’andamento della situazione pandemica, questo progetto nasce per far tornare OFF TOPIC ad essere il luogo di aggregazione e promozione culturale che è da quando ha aperto.

Abbiamo parlato con Annarita Masullo, co-founder di OFF TOPIC e The Goodness Factory e portavoce de LA MUSICA CHE GIRA.

Da dove nasce l’idea del  progetto di formazione OFF CAMP?

Il progetto OFF CAMP nasce dall’esigenza di tenere vivo uno spazio culturale, OFF TOPIC, che nell’ultimo anno ha subìto come tutti gli spazi pesanti perdite a causa della pandemia. Piuttosto che arrancare in una ripresa incerta e rischiare la dispersione delle qualità e le competenze di tutti i nostri lavoratori, abbiamo deciso di restare chiusi e di fare un passo indietro per prendere la rincorsa attraverso un percorso di formazione per tutti. È una vera e propria accelerazione per nutrire la nostra identità di luogo pensante e andare oltre… oltre questo silenzio, oltre questa immobilità.

Promuovere la formazione toccando tutti gli ambiti creativi e progettuali in cui si muove OFF TOPIC è il nostro modo per costruire un nuovo futuro. Abbiamo trasformato questo tempo in reale opportunità fuori da ogni retorica, per non soccombere alla profonda crisi che attraversa l’Italia intera e che sta mettendo il settore della cultura e dello spettacolo dal vivo letteralmente in ginocchio.

Com’è strutturato il progetto e a chi si rivolge?

Grazie a soggetti privati che hanno riconosciuto in questo progetto la necessità di sostenere la cultura e i luoghi che la promuovono, tutto lo staff sta seguendo una formazione quotidiana – riviviamo finalmente questo spazio dalle 10 alle 18 di ogni giorno! –  che sta toccando le nostre diverse anime lavorative, tematiche e progettuali. Ad OFF CAMP in queste settimane si sta parlando di digital marketing e comunicazione efficace con Fabio Sferruzzi, co-founder e CEO di Echo Creative. Si parla di analisi del contesto con Paola Borrione per la Fondazione Santagata, di progettazione culturale con Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Cuttica di Engagedin e Bertram Niessen, presidente e direttore scientifico di cheFare.

Stiamo studiando le norme e i diritti dello spettacolo con SIEDAS – Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo – con il Prof. Avv. Fabio Dell’Aversana, l’Avv. Maria Rosaria Santangelo, l’Avv. Angelisa Castronovo, la Prof.ssa Avv. Francesca Ferrari – e approfondendo  lo sviluppo sostenibile e la cura dell’ambiente con Andrea Vico (Divulgatore scientifico) e Paolo di Napoli (Presidente dell’hub Officine Creative).

Uno dei momenti più intesi è stato l’appuntamento con Giulia Blasi (giornalista e scrittrice, autrice dei saggi “Manuale per ragazze rivoluzionarie” e “Rivoluzione Z” (Rizzoli) sull’autocoscienza maschile nella sezione di Off Camp che abbiamo dedicato al superamento del gender gap che ci vedrà impegnati nei prossimi appuntamenti con Vera Gheno, sociolinguista e storica collaboratrice dell’Accademia della Crusca, autrice di “Potere alle Parole (Einaudi) e “Femminili Singolari – Il femminismo è nelle parole” (effequ) e Lorenzo Gasparrini,blogger, attivista antisessista e Dottore di Ricerca in Estetica.

Devo ammettere che OFF CAMP è di fatto una delle esperienze più belle e più formative che io stessa abbia mai fatto!

Pensi che questa iniziativa possa rappresentare un modello per altri centri culturali in Italia?

Assolutamente sì. Off Camp è un progetto ambizioso che punta ad incrementare il livello dell’offerta culturale di uno spazio, il nostro. È un esperimento che io mi auguro fortemente possa diventare riferimento per altri spazi. Perché – diciamocelo! –  spesso ci siamo seduti in passato sul nostro status di “addetti alla cultura”. Essere promotori di Cultura, invece, non deve mai prevedere l’azione del sedersi. Bisogna essere sempre in movimento nell’enorme possibilità di tutta la conoscenza che abbiamo a disposizione. E poi Off Camp è una forma di resistenza. È una risposta piena di vita e di voglia di progettare il futuro. Gli spazi culturali ora hanno profondamente bisogno di questo: resistere e ricominciare a progettare.

Per quanto riguarda nello specifico L’Estate di Off topic, quanto pensi che ci sia di azzardo – vista l’incertezza dovuta alla pandemia e ai tempi della campagna vaccinale – e quanto invece di coraggio, nel voler lanciare un messaggio di fiducia e speranza?

L’azzardo in questo paese è fare imprenditoria culturale. Questo non riguarda la pandemia, ma un settore – quello delle imprese culturali e creative – che necessità di essere valorizzato, riformato e potenziato. La musica, il teatro e l’arte in genere che ad OFF TOPIC trovano casa sono beni vittima di un grande malinteso. Noi siamo necessari come il pane, come il nutrimento. Chiudere i luoghi della Cultura perché “non necessari” è un gravissimo atto di mancata comprensione di quello che siamo.

In una pandemia, favorendo l’aggregazione, possiamo essere luoghi a rischio contagio e per questo si rende necessaria l’estrema ratio della chiusura. Ma un paese che parla dei suoi spazi culturali come “non necessari” è una paese senza coscienza civile. L’estate di OFF TOPIC è un messaggio di speranza e di richiesta di partecipazione del pubblico alla reale creazione dei contenuti attraverso una campagna di crowfounding. Se si potrà fare davvero ce lo dirà solo il tempo, ma intanto noi abbiamo la necessità di crederci per restare vivi, da ogni punto di vista.

*la foto in copertina è stata scattata prima delle restrizioni 
relative all'epidemia di covid19*

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