Nicolò Carnesi, “Ho bisogno di dirti domani” traccia dopo traccia

È un lunedì pomeriggio, a Bologna piove, alzo la cornetta (mi piace usare questa immagine vintage) del telefono e dall’altra parte c’è la voce di Nicolò Carnesi. Uno di quei cantautori vecchio stampo, l’avevo già capito con i suoi tre dischi precedenti, ma con questo quarto lavoro discografico ho avuto la conferma di quanto sia rimasto fedele a se stesso e al suo modo di fare musica.

Si intitola Ho bisogno di dirti domani, Nicolò Carnesi torna sulla scena musicale con un disco contenente 10 tracce inedite legate da un fil rouge ben evidente: la riflessione sul tempo attraverso la descrizione di un passato, di un presente e di un futuro che si intrecciano per dare voce e spazio ad un artista poliedrico e virtuoso come Nicolò. L’album era stato anticipato dall’uscita di due singoli: Turisti d’appartamento e Borotalco.

Tre domande per sciogliere il ghiaccio (già scioltissimo perchè Nicolò è un abile oratore):

Ciao Nicolò, ben ritrovato. Sono passati 3 anni dal tuo ultimo lavoro, torni sulla scena musicale con questo nuovo album dal titolo Ho bisogno di dirti domani. Chi è il tuo interlocutore, a chi senti il bisogno di dover dire qualcosa?

Il mio interlocutore è in primis questa figura che ho creato io nella mia testa, si tratta di qualcosa di superiore a noi esseri umani, che non ha connotati religiosi, semplicemente diventa una sorte di simbolo per cercare la salvezza. L’altro interlocutore sono io, è una conversazione con me stesso.

Il file rouge che domina l’album è il concetto di tempo. Parlami di Nicolò nella dimensione passata, presente e futura…

Partiamo da un’idea, ho una visione del tempo circolare, è un nastro di Moebius dove è tutto intrecciato e collegato. Ho avuto un bel passato, se penso alla mia infanzia ero davvero un bambino felice. Poi crescendo, come succede a molti, ho avuto un’adolescenza complicata in cui è venuta fuori la mia indole devota all’arte e al racconto. Tutto questo ha a che fare con il mio presente, incredibilmente sono arrivato al quarto disco.

Il futuro mi affascina e mi fa paura allo stesso tempo. Già il fatto che nel mondo di oggi molte cose sono regolamentate da algoritmi che ci costringono ad una mancata scelta, e mi riferisco al mondo dei social, mi fanno riflettere sul futuro stesso. Un tempo per conoscere un disco, andavo nei negozi, parlavo con le persone. Adesso la sensazione è di perdere un po’ il controllo delle scelte e del piacere di conoscere le persone..

Come si combatte l’ansia del domani? Hai trovato un antidoto o una tua persona soluzione?

Direi che il mio modo è scrivere canzoni e scrivere canzoni sul tempo, mi aiuta ad esorcizzarlo. Sono molto contraddittorio perché di mio vivo molto di ansia, si può nascondere a volte sotto il tappeto e riesco a farlo attraverso la musica oppure quando torno nel mio paese in Sicilia. A breve mi trasferirò a Bologna, questo è uno spoiler.

“HO BISOGNO DI DIRTI DOMANI” – TRACK BY TRACK

Nicolò Carnesi ha raccontato Ho bisogno di dirti domani traccia per traccia.

Il presente

Parlo di un adesso che non esiste, noi siamo una proiezione continua del nostro vissuto che tende ad andare in avanti o indietro, in base allo stato emotivo del momento. Questa traccia non a caso è senza parole, è l’istante prima di proseguire in una direzione o nell’altra.

Ho bisogno di dirti domani

Questa è una delle prime canzoni del disco che ho scritto, ho messo tanto del mio vissuto, infatti inizia in un bar alla stazione di Milano e finisce con il mio ritorno a Palermo. Si tratta di un dialogo interiore, ho provato a spiegarlo cantando in maniera diversa rispetto al passato, con un falsetto e un po’ di auto-tune e l’ho mixato in stereo per dare l’impressione di un racconto che avviene nella testa di chi ascolta. Per esempio la depressione la curi solo quando hai una visione tangibile del domani, la proiezione verso il futuro è fondamentale per la propria esistenza e questa canzone celebra proprio questo concetto.

Turisti d’appartamento

Sta crollando quella sicurezza che una relazione può avere, c’è sempre un punto nel tempo in cui ti rendi conto che manca qualcosa. Il ritornello è molto evocativo,  è l’ultima chance, proviamo a trasformare le abitudini in un viaggio nuovo e bello, immaginando un gelato davanti all’armadio o facendo finta che il frigorifero è il polo nord. Non è detto che possa funzionare perché poi la realtà ti cade di nuovo addosso, e allora avremo ancora il coraggio di ripartire? Non lo so.. questa è la mia risposta.

Amore capitale

La scelta, questa canzone parla su come viviamo adesso le relazioni. Finisce con la frase “da oggi in poi sorriso un po’ l’ho scelto io”, il resto è il clichè dei nostri tempi, la mancanza di una responsabilità. Racconta di un amore che diventa una pena, un flusso continuo senza ritornello, non volevo diventasse ridondante, doveva dire cose nette e chiare. Un po’ alla Battisti e Dalla.

Il futuro

Questa è la traccia che divide il disco, la scelta di mettere il futuro a metà disco e non alla fine è voluta. Volevo dare una sensazione di cerchio, di continuità ma anche di non unidirezionalità. Non andare verso un punto ma piuttosto sono i punti che si intersecano e continuano a invadersi a vicennda. Il futuro che descrivo è quello che immaginava venti o cinquanta anni fa uno scrittore di fantascienza. La visione è quella di un futuro che però è quella del nostro presente, che vive una distopia tutta sua ed è come se il me di anni fa, si fosse catapultato in questa nuova realtà e ne rimanesse deluso, rifugiandosi nella fantasia.

Borotalco

A vent’anni si sa i rimpianti ci ispirano, a trent’anni non ho più l’armatura.
In questo brano c’è il ricordo olfattivo, quasi di pulizia infantile sporcata da tutto quello che è stato. Forse è la canzone più amara nonostante abbia più ritmo e sia più allegra a livello musicale, in realtà racconta una disillusione mista all’apatia.

Carta da parati

Questa è la canzone d’amore del disco, il racconto una relazione, parte da un dialogo a due. Scegliamoci finalmente, dopo l’amore capitale. Anche quando si sceglie, a volte possono subentrare problemi strettamente personali. Non si sa come va a finire…

Sportiva

Fa i conti con il tempo e le relazioni ma in maniera ironica e leggera. Utilizza la metafora della ginnastica per raccontare di qualcuno che va più veloce di te. Quante volte capita di conoscere una persona e va più veloce di noi e non riusciamo a starle dietro. Io che sono uno dei più grandi pigri d’italia mi ritrovo spesso in questa condizione, anche qui c’è il pensiero del tempo. Rassegnazione al fatto che tu stai correndo velocissima, io non ce la faccio più.

Un giorno di pesche

Il primo pezzo che ho scritto per questo disco. L’ho scritto in un momento in cui ero ancora a Milano e ho sentito una forte nostalgia di casa. Momento inaspettato e non voluto. Ho impiegato 10 minuti per scriverla, era un sentimento forte, l’immagine che avevo era l’odore dei mercati estivi in Sicilia, è come se mi fosse arrivato addosso in un attimo. La redenzione, l’accettazione delle cose e la positività del vivere ha bisogno di qualcuno oltre che di un domani. Una sorta di preghiera laica, tendo la mano verso qualcuno che prima o poi mi salverà.

Il passato

Accettare il passato per vivere il presente e il futuro. Lo dobbiamo abbracciare nonostante a volte ci abbia fatto del male. La mia voce in questo brano è quasi irriconoscibile, computerizzata. Io che parlo da una dimensione che non si percepisce nemmeno bene che collocazione ha. Una cosa che non ho ancora mai detto è che quando scrissi Motel San Pietro nel 2017, lavoravo già in parte a queste canzoni ma decisi di farla uscire lo stesso.. Mi piace pensare che Motel San Pietro sia una sorta di parte 2, anni dopo quello che succede in questo disco lo si ritrova in quei personaggi.

Ora ci saranno una serie di appuntamenti in cui presenterai il disco e suonerai live. Che rapporto hai con il tuo pubblico e c’è qualche gesto scaramantico che fai prima di salire sul palco o un portafortuna che porti con te?

Non sono molto scaramantico, come hai potuto notare. Mi piace suonare, condividere delle sensazioni. Forse tre anni fa ebbi un momento di crisi, avevo l’incubo di tornare sul palco, oggi invece sono tranquillo e non vedo l’ora di suonare con i miei musicisti e portare in giro un disco per cui abbiamo lavorato tantissimo e in cui crediamo molto.

Ascolta qui il nuovo album di Nicolò Carnesi

GLI SHOWCASE DI NICOLÒ CARNESI

06/10 - Palermo, Punk Funk Record Shop *con Dimartino – ore 19.00
08/10 - Roma, Goccia - Ristoro Permanente *con Dente – ore 19.00
10/10 - Bologna, Background Music Shop *con Lodo Guenzi – ore 19.00
11/10 - Torino, Off Topic Bistrot *con Bianco – ore 21.30
13/10 - Milano, Santeria Paladini 8 *con Ghemon – ore 19.00

I CONCERTI

09/11 Torino, sPAZIO 211

23/11 Bologna, Covo w/ Canarie

24/11 Milano, Ohibò

29/11 Pisa, Lumiere

30/11 Roma, Monk

13/12 Rende (CS) – Mood Social Club

14/12 Taranto, Mercato Nuovo

25/12 Palermo, I Candelai

29/12 Messina, Retronouveau

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