Scrima, in arrivo un EP con tutti nomi femminili!

Federico Scrima, in arte Scrima, è un ragazzo giovane ed eclettico, nato e cresciuto nel quartiere popolare di Giardinetti, a Roma. Diplomato in chitarra classica, racconta con sognante sensibilità il motore della sua quotidianità: l’amore. È al lavoro sul suo esordio, la cui produzione artistica è affidata ad Alessandro Forte (Galeffi, The Castaway, Xavier). Il 14 Settembre esce in esclusiva su Spotify il primo singolo, Sofia, con l’etichetta romana Rivoluzione Dischi e registra circa 50.000 ascolti in meno di due settimane. In progetto l’uscita di un EP particolare, vediamo perchè.

Noi delle Rane siamo stati forse tra i primi a notarti e ti sei meritato la menzione speciale di “Pezzo che spacca” all’interno della nostra Playlist settimanale. Dunque ciao Scrima, piacere di conoscerti! Parlaci un po’ di te: chi sei, cosa fai, cosa vuoi comunicare al mondo che ti ascolta?

Ciao a tutti. Il piacere è mio. Mi chiamo Federico e ho 25 anni. Mi sono laureato al conservatorio di S.Cecilia di Roma due anni fa con il M. Domenico Ascione, ma non ho mai smesso di scrivere musica pop, anche provenendo dal genere classico. Sto provando a regalare alla gente la mia musica, senza la pretesa di comunicare nulla. Semplicemente cerco di raccontare attraverso le mie canzoni storie del mio vissuto, con la speranza che più persone possibili vi si possano rispecchiare. La verità dietro un testo secondo me è fondamentale, perché arriva più facilmente all’animo dell’ascoltatore. Proprio per questo non ho la pretesa di definirmi artista. Questo termine mi sa di vecchio, di vissuto. Io sono solo Scrima.

 Il 14 Settembre è uscito il tuo primo singolo “Sofia” che ha registrato 50.000 ascolti in meno di due settimane. Chi è questa ragazza a cui ti rivolgi nella canzone?

Sofia è una storia vera, come tutto quello che scrivo. Ho usato un nome inventato, perché quello reale non stava in metrica. È la storia di un amore segreto, intimo, notturno. Sono quelli che preferisco raccontare. Gli amori che durano una notte, ma talmente intensi che sembrano durare una vita. Sofia è un errore che mi ha fatto stare parecchio male, ma vi posso assicurare che lo rifarei tutta la vita.

Il video di Sofia vede protagonista #dueditanelcuore (Denise D’Angelilli), influencer Instagram con oltre 20k follower. Come è nata questa collaborazione e perché hai scelto proprio lei come protagonista femminile del tuo primo singolo?

Denise si definisce scherzosamente influencer perché, come molti di voi forse non sanno, svolge un lavoro normalissimo nel campo musicale. Poi, se in una società come quella in cui viviamo, chiunque abbia 20k follower  possa considerarsi influencer, allora chiamiamola così. Tra noi è nata prima un’amicizia e poi la collaborazione. Denise è nata nel mio stesso quartiere, avevamo amici in comune e abbiamo cominciato a parlare. L’ho scelta perché è perfetta. Non volevo la classica modella degli ultimi 300 video indie. Volevo una figa naturale. E lei lo è. Anche se sembrerebbe il contrario, chi la conosce bene sa che è una ragazza molto semplice e a tratti timida e mi piaceva molto che nel video si vedesse questa sua spontaneità e naturalezza.

Sappiamo che hai scritto un pezzo a quattro mani con Riccardo Zanotti (I pinguini tattici nucleari), parlerà sempre di una donna se ho ben capito.. Puoi anticiparci qualcosa? Sarà il nuovo singolo?

Il tema dell’amore c’è sempre, ma no, non parlerà di una donna, e no, non sarà il nuovo singolo.  Non voglio anticiparvi nulla, vi rovinerei la sorpresa e rischierei le legnate di Riccardo. Posso dirvi, però, che il 30 Novembre uscirà Elisa e il titolo della canzone non mi permette di dirvi che non ha al centro una donna!

Il progetto racchiude una serie di brani che hanno per titolo nomi propri di persone e che saranno raccolti nell’EP Nomi. Quali saranno i prossimi nomi che ascolteremo? (Dai, almeno uno puoi dircelo, o anche due se vuoi).

Uno già ve l’ho detto, Elisa! Nel mio EP ci saranno tutti nomi propri di persone. Ho scelto così perché a ogni nome corrisponde una storia. Mi piace raccontare gli amori e i vissuti delle persone. Non voglio anticipare niente, ma posso dire che non saranno solo nomi femminili.

Come ti immagini su un palco a cantare davanti a tante persone che sono lì per te? Noi siamo lungimiranti e crediamo che questo accadrà molto presto (grattatina di palle che non si sa mai).

Mi sono appena grattato, veramente. In realtà non immagino nulla. Penso che Scrima che cantava in cameretta davanti al padre e alla madre sarà lo stesso che magari canterà davanti a molta più gente. Con la consapevolezza, però, che le mie canzoni sono arrivate a tante persone e che ogni singola voce che canterà con me lo farà perché pensa quello che penso io.

Come nascono le tue canzoni e da cosa trai maggiore ispirazione?

Dipende da come sto. La maggior parte nascono quando sto male. È risaputo che noi cantautori siamo un po’ depressi. La canzone, poi, non è ispirata da nulla. Semplicemente, decido che da quel momento rendo pubblica una parte della mia vita e la regalo agli altri, scritta in musica.

Sei nato e cresciuto in un  quartiere popolare di Roma, Giardinetti. Quanto ha influenzato il tuo modo di concepire la musica crescere in questo posto?

Sicuramente, come tutte le borgate di Roma, anche la mia non è facile come posto. Ho avuto la fortuna d’avere una buona famiglia alle spalle, che mi ha sempre allontanato dalla periferia. Ho fatto le scuole in centro, il conservatorio in centro e le amicizie sono rimaste quelle. La musica ti salva dalla strada e ti eleva culturalmente. Non hai tempo di pensare a cose sbagliate, perché pensi solo alla musica e a rigare dritto per raggiungere i tuoi obiettivi.

Un saluto ai lettori delle Rane…

Vi ringrazio per la bellissima intervista e saluto calorosamente tutti i lettori di Le Rane. A presto.

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