Superfluuuo e la bellezza dell’incoerenza

Nuovo sound e nuovo immaginario: i Superfluuuo ci dimostrano ancora una volta di essere un progetto in continua evoluzione.

Il 19 febbraio 2021 è uscito “Discolo”, il loro nuovissimo album. Ci hanno regalato un immaginario psichedelico da far invidia agli anni ’70, suonato solo con sintetizzatori analogici, drum machines e registrato su cassetta. È un album che sembra uscire direttamente dall’universo della musica lo-fi degli anni ’80, con grafiche da cartoon, un pizzico di irriverenza e stravaganza. Grazie ai loro pezzi e al loro immaginario ci catapultano all’interno di un mondo fantastico e surreale, ed è difficile non notare la loro grandissima creatività.

Edoardo, Giovanni e Teodoro sono i ragazzi dietro a questo progetto così fresco e fuori dalla norma: ci raccontano infatti che loro amano essere incoerenti e anomali, un po’ stravaganti e particolari. “L’incoerenza è l’ingrediente principale che tiene insieme la nostra zuppa, soprattutto prendere quello che è stato fatto fino a quel momento o quello che di solito funziona e stravolgerlo”, ci rivelano nell’intervista.

Noi di Futura 1993 siamo curiosissimi di scoprire qualcosa di più sul loro immaginario e la loro musica, così li abbiamo incontrati virtualmente per fargli qualche domanda. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Superfluuuo – Discolo [Ascolta Qui]
Ciao ragazzi, benvenuti! Il vostro progetto è estremamente particolare e si fa notare positivamente nella scena italiana: raccontateci come vi siete conosciuti e come avete iniziato a lavorare insieme.

Benvenuti a voi. Edoardo e Giovanni si sono conosciuti a Milano attraverso una foto segnaletica sopra uno sciacquone. Hanno iniziato a suonare insieme per caso e senza troppe pretese. Strada facendo, abbiamo messo in ordine le cartelle sul desktop. Dopo aver preso atto di avere delle canzoni, abbiamo coinvolto Teodoro, amico di Edoardo dai tempi delle scuole elementari, a seguito di una telefonata in cui ci siamo accorti che aveva una voce adatta per quelle canzoni.

Ci avete dimostrato di essere un gruppo in continua evoluzione. Infatti il nuovo disco si discosta completamente dal sound a cui ci avevate abituati col primo EP. Raccontateci un po’ come è nato.

I testi di questo disco, insieme a qualche bozza di arrangiamento, sono nati dalla mente di Edoardo subito dopo l’uscita dell’EP, quindi appena prima del lockdown. Ascoltando questi provini ci era venuta in mente una direzione da prendere abbastanza fedele a “Formiche”, “Cortile” ecc… Appena ci è stato di nuovo concesso di incontrarci, ci siamo visti a Roma in casa di Edoardo che, nel frattempo, aveva quasi completamente cambiato strumentazione per non cadere in trappola e usare gli stessi suoni di prima. Abbiamo poi messo tutti gli strumenti in macchina insieme a salsicce, salumi e formaggi di capra e siamo andati in una casa vicino Orte a registrare tutto. Abbiamo stravolto completamente quelli che arano i provini e andando dalla parte opposta all’immaginario musicale costruito col primo EP.

E i vostri pezzi come nascono solitamente?

Da un’allucinazione, una passeggiata, un’immagine, una storia, una circostanza, una parola, un gioco, uno sfondo o un pezzo di finestra esposto bene. Da lì nasce un testo o una musica che, se non viene scartata, poco dopo diventa una canzone.

Come già detto i vostri brani sono un viaggio attraverso diversi sound, e avete raccontato in altre interviste che “nella musica è bello anche essere incoerenti”. Ci dobbiamo aspettare altri cambiamenti dai Superfluuuo prossimamente?

L’incoerenza è l’ingrediente principale che tiene insieme la nostra zuppa. Soprattutto prendere quello che è stato fatto fino a quel momento o quello che di solito funziona (a detta di chi, poi bene non si sa), stravolgerlo, distruggerlo e alla fine sorprenderci dei risvolti insensati che possono venire fuori senza una premeditazione o programmazione del futuro.

Superfluuuo
Il vostro mi sembra un progetto al 100% artistico, nonostante abbiate affermato più volte che non c’è nulla di estremamente meditato. C’è qualcosa o qualcuno in particolare da cui prendete ispirazione per il vostro immaginario?

Lo stagno sotto casa, astronauti, spermatozoi, miraggi, parchi giochi, autobus delle gite scolastiche, situazioni mortificanti, hot dog, oceani maleodoranti, corsie dei supermercati, alieni, cartoni animati…

Ipotizziamo un featuring: chi scegliereste? C’è qualche artista nella scena italiana con cui vi piacerebbe particolarmente collaborare?

Volevamo fare un feat con Alberto Camerini e l’abbiamo fatto. Ci piacerebbe poi Patty Pravo ma Alberto era il suo chitarrista e ci sentiremmo dei raccomandati. Pippo Franco ma dicono si svegli troppo presto la mattina. I Cavalieri Del Re ma non sono rintracciabili. Tutto il roster di Talento ma siamo ancora troppo timidi per farci avanti.

Il vostro primo EP è uscito contemporaneamente alla scoperta del covid in Italia, e il vostro album è anch’esso uscito in questo periodo super particolare. Cosa ne pensate della situazione che l’industria musicale sta vivendo? I vari lockdown hanno influito in qualche modo sulla vostra musica?

A guardare la storia di Superfluuuo potrebbe sembrare che aspettiamo di proposito il momento peggiore in assoluto per far uscire musica ma in realtà non è così. A parte l’impossibilità di poter suonare in giro non sappiamo bene quali sono i retroscena che l’industria musicale sta vivendo. Noi continuiamo a fare cose nuove senza troppo pensarci.

Voglio concludere quest’intervista con una domanda particolare: raccontateci un aneddoto, o qualcosa in particolare sul vostro progetto che non avete mai raccontato.

Dopo tutti questi mesi possiamo dire che abbiamo raggiunto la consapevolezza di essere molto bravi a costruire staccionate per recinzioni, guidare il trattore, pulire piscine, cucinare carne alla brace e curare l’alimentazione per ogni tipo di animale. Quindi se l’industria musicale rimarrà in crisi ancora per molto tempo noi abbiamo il piano b.

di Eleonora Bruno

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