Sono tornati i Cani, ma con i Baustelle?

Questa mattina, da un articolo di Repubblica, si apprende che in alcuni rivenditori di vinili è arrivato un disco dalla copertina completamente nera che riporta una scritta: “i Cani Baustelle”. Di seguito vi riportiamo parte dell’articolo che potete leggere qui.

Questo vinile – in tiratura limitata in 1000 copie – realizzato insieme ai Baustelle segue un po’ quella direzione sfuggente. Si tratta di due brani ma forse sono quattro. Due tracce, una per facciata: ma ogni traccia contiene praticamente due brani, stesse armonie, uno cantato da Francesco Bianconi dei Baustelle e uno da Contessa, l’uno che diventa l’altro. I titoli anche sono doppi: “Nabucconodosor – Essere vivo” è il titolo della prima traccia; “Canzone d’autore – L’ultimo animale” il titolo della seconda. Si sentono distintamente i due progetti ma si sente anche la natura ibrida, l’amore comune per Franco Battiato, i Baustelle che diventano I Cani e I Cani che diventano i Baustelle.

In “Nabucconodosor – Essere vivo” inizia a cantare Bianconi su una musica elettropop.

Poi al minuto 1 e 45 entra la voce di Contessa su atmosfere più rarefatte: “Ma poi che gusto c’è a vivere, senza mai farsi del male”. Infine torna Bianconi a criticare “i cantanti micidiali della tua generazione”. È una collaborazione inedita per modalità: due realtà musicali che si compenetrano, non è un duetto con le strofe distribuite secondo i criteri soliti, qui c’è un brano che diventa un altro brano che diventa una sintesi dei brani.

Sull’altra facciata Bianconi intona: “Tu che ti ostini a chiamarle canzoni d’autore”. E poi “quante rogne gestisce un sindaco trapezista” (parlerà mica di Flavio Tosi, ex primo cittadino di Verona, immortalato in passato ospite di un circo?) e “prostituzione palestra quanta volgarità”. Con l’arrivo di Contessa il tono si fa esistenziale: “Lo sai com’è vivere come un essere umano, intrappolato tra il bene e il male”. Conclude il concetto Bianconi: “Con la vergogna da portare, la coscienza, la morale, il peccato originale, l’unico animale. L’ultimo animale”. Fine.

Potete ascoltarlo e acquistarlo qui

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