Laguna degli Intercity, un album che scorre controcorrente

Laguna è l’album di ritorno per una delle prime band italiane catapultatesi nella scena indie, gli Intercity. I fratelli Campetti a 3 anni da “Amur” tornano con un progetto ambizioso anche solo per il numero di tracce, ben 22! In un mercato vorace e smemorato in cui si tende ad incidere EP a breve distanza tra loro, questa è una scelta coraggiosa, che spiazza.

Prodotto da Dischirotti. di Bologna

È un album immediato ma non banale. Quel che arriva fin da subito, è la raffinatezza dei testi e delle scelte stilistiche in cui tutto, ma proprio tutto, sembra essere al proprio posto. Ogni brano è un microcosmo da visitare nella galassia Laguna. È un album maturo che riesce con i suoi testi, una voce strariverberata ma pur sempre calda e avvolgente, a disegnare dettagli di quotidianità che si incastrano con grandangoli astrali.

L’album inizia con “Notturno” un brano dagli accenti ipnotici che narra di visioni psichedeliche, desideri di appartenenze e consapevolezza che non coesistono quasi mai insieme in uno stesso individuo che può solo librare nella notte in preda alle sue smanie.

Veracruz” invece ha sfumature propriamente pop. Un certo bastiancontrario domina la scena in questo pezzo che è una spassionata dichiarazione d’amore a Veracruz, un’amore gioioso e maturo caratterizzato dal superamento dell’ego. Anche se ad esser proprio precisi qui l’ego è più che superato, in questa canzone dell’ego non c’è neanche l’ombra. Neanche un pallido odore, è proprio evaporato e se ogni tanto riappare sullo sfondo è comunque in piena danza.

Un Poster” invece è come se fosse una serie concentrica di cerchi nel lago della paranoia che come risultante sembrano offrire proprio la sublimazione di una una paranoia all’estremo della sua leggerezza e non rifuggita in una musica da piedistallo, piena di slogan didattici e/o politici.

La pecca di questo lavoro, probabilmente è connessa alla sua lunghezza.

Se si incidono 22 tracce o si hanno molte ma molte cose da dire o il lavoro rischia di essere monotono. Si ha l’impressione che tutto il progetto si snodi all’interno di un range abbastanza ristretto di frequenze, all’interno delle quali gli Intercity sono dei maestri ma che privano Laguna di quel qualcosa in più che merita di essere ricercato e ricordato.

Laguna, è un album scritto divertendosi col proprio lato piu recondito. Questo lo rende ipnotico e suggestivo. E’ un ottimo album da assaporare, lanciato su tutte le piattaforme web con anche cinque videoclip che rispecchiano fedelmente lo stile modernamente sospeso dell’album.

Una recensione di Alessandro Barbaro

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