Perchè voler bene a _resetfestival? Ce lo dicono i progetti di _reHUB
A OFF TOPIC in questi giorni è successa una cosa bella: tante piccole, grandi storie si sono incrociate, mescolate, arricchite a vicenda, dando vita a un racconto corale fatto di parole, note, immagini, corpi. Tutto questo è stato e continuerà a essere _resetfestival, il Festival dell’Innovazione Musicale che da anni cresce grazie alle persone, accogliendo progetti artistici emergenti e fornendo loro gli strumenti, le competenze e l’umanità necessari a farsi strada con ancora più consapevolezza nel mondo del live e della discografia italiana.
Quest’anno noi de Le Rane abbiamo deciso di vedere e di ascoltare da vicino i progetti artistici di _reHUB produzione creativa, la sezione di _resetfestival che unisce profili emergenti e figure professioniste della musica, in un inedito esperimento di intelligenza creativa collettiva.
Una domanda, quattro risposte diverse, che riflettono le vibrazioni e le sensazioni risuonate durante queste dense giornate di festival:
“Riprendendo il claim dell’edizione di quest’anno, perché vuoi bene a questo, al tuo _reset?”.
Abbiamo chiesto loro di raccontarci l’esperienza con i mentor, e che cosa abbia contraddistinto questo festival da altri a cui hanno preso parte in precedenza. Risposte di cuore e di testa; sensazioni a caldo e a freddo.
Ora sono anche vostre.
Narratore Urbano: “Aver fatto parte di questo _resetfestival è sicuramente una delle esperienze che mi porterò sempre nel cuore.
“Ma che soprattutto mi ha restituito una visione più nitida del mondo della musica e di tutto ciò che può stare dietro a un progetto musicale. In particolare, esser stato selezionato per il laboratorio di produzione creativa ha significato confrontarsi con diversi metodi di lavoro che hanno permesso a tutti e quattro i progetti artistici di uscire dalla loro comfort zone e poter esplorare nuovi territori sonori e musicali. Inoltre è servito per potersi confrontare con artisti di altissima caratura.
Nel mio caso, lavorare con Willie Peyote è stata un’occasione per ricevere spunti molto importanti sulla scrittura, in particolare per quanto riguarda metrica, arrangiamento e scelta del linguaggio. Il brivido di poter portare sul palco il risultato di questo lavoro è stato semplicemente indescrivibile. Quindi sì, voglio bene a _reset perché è stato il punto di arrivo per una nuova partenza, per poter procedere alla ricerca di nuove strade e soprattutto per avermi dato strumenti utili a comprendere i meccanismi legati al mondo della musica e dei concerti”.
Aelle: “_reset per me non è stato semplicemente un festival, ma molto di più”.
“Mi sono sentito subito a casa, parte di una grande festa. E per questo mi sento di ringraziare tutte le persone che ci lavorano e che rendono questo posto speciale. Lavorare con Fausto dei Coma_Cose è stata la realizzazione di un sogno. Mi ha mostrato cosa può diventare una canzone, e quali strade infinite può percorrere, pur mantenendo il senso e l’anima dell’idea iniziale. Ti voglio bene _resetfestival perché mi hai permesso di capire meglio chi sono e cosa voglio, come raggiungere i miei obiettivi e come prendermi cura del mio sogno”.
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“Partecipare a _reHUB produzione creativa – dice invece Cheriach Re – è stata una grandissima opportunità.
“Sono stati giorni intensi e nutrienti. Abbiamo avuto modo di condividere la nostra musica e la nostra visione con una rete molto ampia di persone – tra addetti ai lavori e, di nuovo, un pubblico di persone – in un rapporto di vicinanza che non è facile trovare in altri contesti. È stato bello immergersi nel processo creativo di ogni mentor e poter partecipare attivamente ai laboratori in un clima di fiducia reciproca e di non-giudizio. Nel mio caso, con Colombre si è creata una bella sinergia.
Abbiamo sperimentato tanto sul mio brano e, anche se è stato difficile, è stato utile lasciarsi guidare nel cercare nuove soluzioni creative. Inoltre, poter essere accompagnati da musicisti e addetti ai lavori di un certo livello, che hanno preso a cuore in egual misura ogni brano, ha dato un tocco di qualità in più a tutto. Voglio bene a _resetfetival perché mi ha fatta sentire a casa e mi ha dato l’opportunità dì confermare a me stessa che quello che faccio ha un senso e anche se c’è ancora tanto da lavorare, mi appaga tantissimo”.
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“È stata un’esperienza di crescita formativa” – sono le parole di Selli.
“Ho lavorato con Dellera, che ha centrato appieno l’intenzione e l’atmosfera evocativa che ricercavo e di cui avevo bisogno. È riuscito a creare un arrangiamento che veste perfettamente sul testo della mia canzone, un crescendo di emozioni che è difficile da spiegare a parole. Dellera è stato un vulcano di idee, ricco di spunti di riflessione per il mio brano; mi ha dato risposte rispetto al mio percorso artistico (suoni e intenzioni che cercavo da un po’), lasciandomi allo stesso tempo con tante domande stimolanti su cui voglio iniziare a lavorare una volta terminato il festival.
_resetfestival, dal mio punto di vista, si distingue perché pone attenzione sui partecipanti facendoli costantemente sentire a casa. Voglio bene a _reset perché mi ha permesso di essere me stessa in ogni momento”.
Più info su resetfestival.it
Foto in copertina di Marzia Benigna