I miei migliori complimenti al profilo Tinder!

Qualche tempo fa siamo stati nei pressi dell’Aquila al Pinewood un festival genuino immerso nel verde abruzzese. Qui abbiamo incontrato un po’ di amici musicisti con cui abbiamo bisbocciato e fumato  tra una chiacchiera ed un assalto sul palco.

Ed è proprio tra un bicchiere di vino e l’altro ho colto contropiede Walter Ferrari, frontman de I miei migliori Complimenti, che senza nemmeno accorgersene si è ritrovato ad essere intervistato se così si può dire.

A quale domanda vorresti rispondere?

“Ooooh ma finalmente una domanda cazzuta! Io ne ho già pieno il c***o di tutte queste interviste tutte uguali in cui mi chiedono i perchè delle cose tipo il nome, o i progetti per il futuro. Ma fatevi i cazzi miei bene perchè altrimenti nonostante siano tutti giornalisti di testate diverse quello che viene fuori è lo stesso articolo”

E allora la domanda sorge spontanea: hai un profilo Tinder?

“Ceeeerto che ho Tinder! E’ una figata. Ci sono momenti in cui sono più tranquillo e penso: maaaah vediamo un po’ cosa può accadere con Tinder. Ma ho sempre un approccio che non è solo quello de scopaaaa: è importante che dopo che il lancio di un cuoricino virtuale io trovi nella risposta qualcosa in più che trasporti il mio interesse dagli occhi alla testa. Se qualcuna mi mette qualcosa in testa qualcosa di accattivante poi ci esco. ”

Ma che foto hai su Tinder?  Perchè ci sono delle scuole di pensiero sulla scelta delle foto scelte, e ovviamente sulla base di quelle che hai scelto ti sei schierato

“ahahahahhah amo questa domanda, verissimo c***o! E infatti io sto cercando di grattare molto sull’immagine del cantante indie. Quindi: la prima con il microfono in mano, la seconda in studio di registrazione con faccia ammiccante, la terza in camicia che serve e la quarta è il pezzo preferito su spotify e credo sia Paracetamolo di Calcutta. No selfie, tutte foto fatte da altri”

Raggio di ricerca?

“2 chilometri: la voglio vicina così torno a casa, o la porto con me”

Ma prima di mostrarle la tua collezione di farfalle, la porti a bere o a passeggiare?

“A bere una cosa sicuramente. Il mio gancio per portarla a casa non avendo le farfalle è più diretto, ad un certo punto della serata le chiedo se le va di venire da me”

Ma lanciato così o in un momento preciso?

“Secondo me lanciata nell’imbarazzo totale: secco! Così si stupisce”

Ma se una tipa che becchi su Tinder conosce il tuo progetto musicale la tratti diversamente?

“Capita raramente, ma se vedo che per questo motivo mi si appiccica cerco di chiudere la cosa in tempo zero”

Ed invece una donna per finire in un tuo testo che caratteristiche deve avere?

“Sai che tante cose me le dicono i miei amici maschi? Cioè a volte amici che non hanno nulla a che fare con la musica mi dicono delle cose che mi fanno riflettere, a volte anche le donne che sono sempre il fulcro. Tendenzialmente vado di fantasia, a volte un mio amico mi racconta qualcosa ed io penso: come sarebbe stato se fossi stato al posto suo?”

E se fossi al posto di un produttore come ti comporteresti, o meglio chi vorresti in scuderia?

“Lemandorle, i PopX ed anche i Belize”

Con due su tre stasera condividi il palco ed è interessante, in pratica non ti sei allontanato troppo da ciò che ti circonda per ben 2 volte! Ma secondo te cosa sta accadendo alla musica? Perchè c’è tutta questa smania di additare la gente come indie?

“Io sono contento di quello che sta accadendo da 2 o 3 anni a questa parte c’è questa roba qua che si tira fuori qualcosa di nuovo, questa scrittura nuova che se la proponi ad una major ti esclama: la scritttuuuuura indieeeee! Se dici la parola che non è sole cuore amore ma è falanghina per loro è indie”

Falanghina, passerina…

“Beeeello falanghina passerina, la segnerei ma di certo Carl Brave l’avrà usata: Carl Brave ha usato tutti i vigneti italiani. A proposito: beviamo?”

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