I rovere è una band formatasi a Bologna nel 2016 dalle idee di Nelson Venceslai, Luca Lambertini e Lorenzo Stivani.
I primi due singoli “la pioggia che non sapevo” e “caccia militare”, senza usare nessuna maiuscola, entrano immediatamente in Top 50 viral di Spotify e superano in pochi mesi i 2.000.000 di ascolti.
Senza concentrarsi su un genere musicale predefinito, la band ha unito i propri gusti e le proprie predisposizioni, trasportando il suono da una parte all’altra, creando “disponibile anche in mogano”, il primo album della band bolognese.
Li abbiamo incontrati in occasione del Biografilm Park a Bologna ed ecco cosa ci hanno raccontanto ad un anno dalla prima intervista per Le Rane.
L’ultima volta che noi delle Rane vi abbiamo intervistati, avevate solo due singoli su Spotify. Adesso le cose sono cambiate, voi come state?
Nelson: Sono cambiate molte cose, adesso suoniamo molto di più in giro. Si sente sulla nostra pelle, sulle nostre corde vocali, sull’affetto che ci da il pubblico.
Luca: Ci aspettiamo grandi cose per il futuro!
Stiva: Sono molto contento, stiamo realizzando molti sogni che avevamo. Anche suonare al Biografilm di Bologna è una gran bella soddisfazione. Vada come vada noi siamo felici.
“disponibile anche in mogano” è il vostro disco d’esordio, l’avete cantato e suonato moltissimo prima di faro uscire. Quando avete capito che volevate fare musica seriamente?
Nelson: “Silenzio” è la canzone che abbiamo fatto per divertimento, senza pensare che un giorno l’avremmo pubblicata. Lì abbiamo capito che volevamo fare musica insieme.
Parliamo del video di “tadb”, da dove è nata l’idea e cosa volevate trasmettere al pubblico?
Nelson: all’inizio questa canzone si chiamava “Inverno”. Poi Giorgio Patelli l’ha trasformata in quello che è oggi.
Luca: mi ricordo che la prima volta che mi hanno mandato la versione della nuova canzone ero in Cambogia, in un paesino sperduto. L’ho sentita al telefono e non mi convinceva, invece poi avevano ragione loro.
Mi piace sempre conoscere la genesi di una canzone, la storia che c’è dietro. Parliamo di “peter pan”..
Luca: non sapevo cosa volevo raccontare, ho iniziato a scrivere attraverso le immagini che mi venivano in mente e il senso generale è la difficoltà di crescere e avere responsabilità..
Le canzoni sono come figli, difficile dire a quale figlio vuoi più bene. Se dovesse scegliere la vostra canzone a cui siete emotivamente più legati, quale sceglieresti?
Nelson: “Soli come a Bologna”
Stiva: “Primavera 80” perché l’ho scritta io
Luca: La mia è “Peter pan”
La cosa più strana che vi è successa fino ad ora durante i concerti…
Stiva: a Vicenza una ragazza è salita sul palco e noi non ce l’aspettavamo
Luca: a Foggia c’era un bambino molto simpatico che mi spegneva l’amplificatore di continuo..
Nelson, come hai collegato Space Valley ai Rovere?
Nelson: In realtà sono due progetti diversi ma sicuramente Space Valley mi ha aiutato a saper parlare davanti al pubblico…
Suonerete tutta l’estate in giro per l’Italia, che canzoni ascoltate in furgone?
Ascoltiamo i Rumatera, fatelo anche voi!
Un saluto per gli amici delle Rane…
Ci avete intervistati per primi un anno fa, ci avete visto lungooo!
Video di Victoria Torresi
Giulia Perna
Meglio conosciuta come @machitelhachiesto. Salernitana di nascita e bolognese per amore di questa città. Ha conseguito il titolo di Laurea specialistica in Comunicazione pubblica e d'impresa presso l'Università di Bologna. Si definisce "malinconica per vocazione". Da grande vorrebbe osservare le stelle. Crede nella forza delle parole, nella bellezza che spacca il cuore e nella gentilezza rivoluzionaria. Le piace andare ai concerti, mischiarsi tra la gente, sentire il profumo del mare e camminare sotto i portici.