Suvari ci insegna come superare le nostre paure

Suvari,  è il progetto solista di Luca De Santis, ex cantante dei LAGS. Ad un anno dal suo debutto con “Prove per un incendio”, torna con nuove canzoni e con l’EP “Di cosa hai paura?”: una fotografia di 3 canzoni dedicate alle insicurezze apparenti, alle paure fasulle che incontriamo ogni giorno. Si parla di distanze, crescita, apparenze. Questo nuovo capitolo  mette in mostra la crescita personale e sonora di Luca. L’abbiamo intervistato partendo proprio dal concetto chiave di questo EP: la paura.

Di cosa hai paura Suvari?

Ho paura di non riconoscere il mondo che mi circonda. Parlo dal punto di vista ideologico, sembra che per certe tematiche si stia tornando al medioevo, mettendo in discussione alcune basi civili che erano fondamentali per evolvere come società. Sento persone che mettono tutto in discussione, che odiano il prossimo, che augurano il peggio a chiunque. Beh questo mi fa paura.

In “Supertele” racconti della bellezza di diventare genitori fotografando l’esperienza di due tuoi cari amici. Come ti immagini tra qualche anno nel ruolo di padre? (se è tra le tue prospettive di vita)

Forse con una femmina sarei la persona più dolce del mondo, mentre con un maschio sarei più severo.
La seconda strofa di “Supertele” nasce proprio da questa riflessione, chissà cosa diremo ai nostri figli. A uno di questi miei amici gli dissi “pensa un pò se facesse anche solo la metà delle nostre cazzate quante notti insonni dovrai passare”. Per questo motivo, forse in un figlio maschio avrei il timore di rivedere me stesso e di conseguenza le cazzate che ho fatto.

L’ “altrove” di cui parli nella tua canzone, ha un luogo specifico?

Non proprio. Se dovessi leggere la canzone testualmente (“stiamo meglio altrove”) ti direi che è un qui ed ora, mi sento molto in pace con me stesso. La canzone nasce pensando però a tutti quei luoghi in cui ho vissuto, che ho lasciato alle spalle e per i quali mi sono chiesto ogni tanto “avrò fatto bene?”. La risposta è si, sono stati tutti bellissime esperienze.

Se dovessi identificare il tuo nuovo EP con un colore, quale useresti e perché?

Istintivamente direi verde. È un colore che mi piace, mi da allegria, e sia il singolo “Altrove” che l’ep hanno dei temi floreali come concept grafico.

Cosa dobbiamo aspettarci adesso da te?

Concerti estivi con una formazione in parte nuova. Saremo in tre sul palco con un set sia elettronico che suonato.

Un saluto ai lettori di Le Rane…

Ciao a tutti e mi raccomando fate i bravi!

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