Quell’album in cui Francesco Bianconi e Giusy Ferreri cantavano insieme

Sì, avete sentito bene. Esiste un album al cui interno Francesco Bianconi, quello dei Baustelle e di Charlie fa Surf, duetta niente di meno che con Giusy Ferreri. Proprio lei, quella che intonò la celebre canzone su novembre che conosciamo tutti a memoria. Prima di Takagi & Ketra, prima della capoeira.

Insomma, esiste un brano in cui cantano insieme. Il titolo è in latino e deriva dalla formula ecclesiastica per concludere le messe. Esatto: Francesco Bianconi, Giusy Ferreri e le messe.

Ok, basta suspence. Come si chiama quest’album?

Vi svelo la verità. Quest’album non lo conoscevo nemmeno io. Quando mi è stato chiesto di ascoltarlo, mi hanno detto Gloria, ma sai che c’è un disco in cui Francesco Bianconi e Giusy Ferreri cantano insieme?. Come potete notare, la cosa mi ha scioccata così tanto da intitolare l’articolo allo stesso modo.

Ma veniamo a noi. L’album in questione è Il tramonto dell’Occidente, l’ottavo disco da solista di Mario Venuti pubblicato nel lontano settembre 2014 per Musica & Suoni – Microclima. Parliamo di un lavoro concettuale molto nitido. Sulla fine di un’era, quella occidentale per l’appunto, e dei suoi simboli. Una vastità di citazioni, riferimenti culturali e suggestioni musicali. Tra queste anche l’intreccio Bianconi-Ferreri.

La canzone incriminata invece si intitola Ite, missa est. Mi piace riportarne un frammento pieno di fiducia per il futuro, che non fa mai male.

Ci sono quelli che prevedono/
Che ci coprirà l’oceano/
Qualcuno legge le statistiche del tasso di felicità/
E c’è chi scrive solo musica mistica/
Pensando sia di qualità/
Ite Missa Est!/
Ite Missa Est/
Siamo lieti di annunciare il diluvio universale.

La vera copertina del disco, che è bella quasi quanto il nostro remake.

E le sorprese non finiscono qui. In questo disco convivono anche i numerosi featuring: con Nicolò Carnesi, Robot HAL9900, Kaballà, Alice e… sua maestà Franco Battiato.

Ci insegni/
Che nel buio/
C’è il senso della luce/
Perché i capolavori di Beethoven/
Non erano l’ardore dei vent’anni/
Non erano il segnale del divino/
Ma il primo dono della sordità

Ricapitoliamo. Quindi Francesco Bianconi, Giusy Ferreri e pure Franco Battiato?

Che cantano in un concept album sulla consunzione dei nostri simulacri culturali, esattamente. Ora, per carità, non è questo il punto. Per chi si è allietato nella vita con Spengler, Galimberti e Heidegger, l’Occidente è tramontato già da un po’. Ma volete che non abbia un certo fascino ascoltarlo in questo raro esperimento musicale?

La grande bellezza di questo album infatti non consiste in ciò che rappresenta, il racconto della fine di un’era, bensì in ciò che è diventato. Ovvero un luogo nascosto in cui maestri sacri, cantautori ossuti un po’ dandy e icone del pop si mescolano e sperimentano insieme, parlando del disastro in cui ci siamo cacciati.

E perché vorremmo lo ascoltaste anche voi? Beh, perché agosto sta arrivando; pensavamo addirittura che l’avremmo visto da una finestra e invece no. Così possiamo respirare un po’, chiudere gli occhi e dare una possibilità a queste tracce nascoste dal tempo.

Buon ascolto, buon agosto.

Niente esiste, tutto appare/
C’è quello che non c’è./
Niente esiste, tutto appare/
E nulla è come è./
E noi come eravamo/
Da ragazzi la domenica./
Così ci baciavamo/
Per un Dio bellissimo/
Che in un attimo passò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *