Afrodite è la dea greca della bellezza, dell’amore, della generazione e della primavera. Ed è anche il titolo del nuovo lavoro del cantautore palermitano Dimartino, che ritorna sulle scene con dieci brani che raccontano la bellezza in tutte le sue forme.
Il disco è stato anticipato dall’uscita dei singoli Cuoreintero, Feste comandate e Giorni buoni, di cui è già in rotazione anche il video. Afrodite, anche protettrice della buona navigazione, rappresenta infatti un diverso punto di approdo per Dimartino. Antonio dimostra di aver raggiunto una nuova dimensione dal punto di vista autoriale e personale. La prima è sicuramente legata a un inedito e accurato lavoro di produzione dei brani, affidato a Matteo Cantaluppi, che ha seguito in passato già artisti come Thegiornalisti ed Ex Otago. La seconda, alla nascita della figlia, una botta di emozioni inaspettata, come canta lo stesso Dimartino in Feste comandate. “Tutto questo amore / sono sincero, no / io non l’avevo previsto”.
Neanche noi avevamo previsto un lavoro come Afrodite, dove l’amore trova compimento nelle piccole cose e nella quotidianità, da cui non possiamo scappare anche se difficile, anche se strana, anche se inaspettata.
Proprio attraverso le sonorità più aperte e i ritornelli più pop, pronti a trascinare l’ascoltatore in realtà ritmate e atmosfere calde, Palermo diventa il luogo perfetto per ascoltare melodie africane, dove Daniela balla la samba e si può addirittura cercare la luna dentro una sala bingo.
Le suggestioni estetiche, emotive, sonore e personali di questo disco non potevano che dare vita a un lavoro importante ed estremamente lucido nella sua costruzione complessa. Una complessità di sentimenti ed esplorazioni che, cantata dalla voce di Dimartino, tocca i cuori ancora una volta ma in una maniera nuova. Con una semplicità disarmante ti lascia addosso un misto di sorpresa e piacevolezza difficile da definire. Un po’ come le mille cose che è questo nuovo disco.
Una nuova primavera
Afrodite è uno dei modi per apprezzare quelli che in fondo sono “giorni buoni, fatti di ore crudeli”, come tanti di quelli che viviamo nel nostro tempo. Afrodite rappresenta una nuova primavera per Dimartino, più consapevole e aperto al mondo, con la sua visione del mondo. É l’elogio di una vita semplice in una realtà dominata dal caos. “Siamo due personaggi in cerca d’amore / ma viviamo nel dramma di una vita normale”. Afrodite è, senza dubbio, il trionfo dell’amore di cui, in questi tempi, avevamo davvero bisogno.