Alessio Ciccolo // New Freshness #12

Alessio Ciccolo, classe ’91, è un cantautore calabrese con sede a Bologna. Già voce e chitarra dei LaBrain e degli Einstein On the Bitch, dal 2016 si concentra sulla stesura di brani dallo stampo cantautorale con i quali muove i suoi primi passi nei locali del capoluogo emiliano. Il progetto, oltre alla produzione in corso di un EP di quattro brani inediti, prevede la stesura di un album successivo incentrato sulla vita del “fuorisede”.

C’è un momento, prima di ogni partenza, dedicato a ricontrollare le cose da portar via con sé: i ricambi, lo spazzolino da denti, il libro appena comprato.

C’è anche un tempo, forse più lungo e ragionato, in cui tracci una lista non scritta di ciò che della tua vita vuoi lasciare alle spalle.

Ed ecco che di colpo la valigia è svuotata dai vestiti e dagli oggetti, per riempirsi di ricordi, esperienze, sguardi ai quali fino a quel momento davi poca importanza.

E in questo tempo, lungo e travagliato, scrivo di getto le parole di “Mi tengo”

 

Mi tengo è il primo brano estratto dall’omonimo EP, uscito il 22 novembre 2019. Ecco cosa ci ha raccontato su questo primo passo..

Alessio Ciccolo, nome e cognome. Scelta coraggiosa in un mondo musicale che ormai vede molti artisti usare pseudonimi. Perché?

Dopo una serie di progetti musicali volevo alzare la posta, e prendermi quindi tutte le responsabilità del caso senza nascondermi dietro un nickname.

Mi tengo è il tuo singolo d’esordio. Raccontaci come è nata questa canzone…

Mi trovavo su un pullman direzione Bologna: ho scritto un bilancio delle cose che volevo lascarmi alle spalle, forse per sconfiggere la nostalgia di tutto ciò che si può definire “familiare” e dal quale non volevo separarmi.

Cosa ascolti quando sei felice?

Di sicuro in questa ipotetica playlist non possono mancare Take On Me degli A-ha e Sound Of Muzak dei Porcupine Tree.

E quando sei triste?

Radiohead suonerebbe scontato.

Il filo conduttore che lega questo primo brano ai prossimi che usciranno è la vita dei fuorisede. Come mai hai scelto questa tematica?

Così come per il nome, ho provato ad essere il più sincero possibile e a raccontare in primis le esperienze e le suggestioni che Bologna mi ha regalato. Inoltre credo che l’esperienza da fuorisede funzioni da incubatrice, e implichi il processo di maturazione che ognuno di noi compie.

Ti sei spostato dalla Calabria a Bologna. Come è stato l’impatto con questa città e in qualche modo ha influenzato il tuo modo di fare musica?

All’inizio ho portato con me soltanto una chitarra acustica, e questo ha stimolato la scrittura. Inoltre la parola musica risuona spesso tra i portici bolognesi: questa città ti prende dolcemente per i capelli e ti porta in strada e nelle piazze, e lì è impossibile non contaminarsi con le storie e i punti di vista con gli altri cittadini “nomadi”.

Oggi fare musica è una scelta coraggiosa. Cosa dobbiamo aspettarci da te?

Per adesso un EP e un album prima di tirare le somme.

%MCEPASTEBIN%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *