Ariete: la prima intervista

Ariete cantautrice romana di soli 17 anni, ha da poco pubblicato il suo primo pezzo, un brano che mostra la bellezza della sua voce, la grande capacità di scrittura e un’amica più navigata di quello che si potrebbe pensare, vista la giovanissima età. L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio e per scoprire i suoi progetti futuri, sperando di vederla cavalcare presto i palchi italiani.

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Chi è Ariete?

Ariete in realtà si chiama Arianna Del Giaccio, ha 17 anni e abita vicino Roma. Il nome è nato totalmente a caso, è semplicemente il mio segno zodiacale!

Cosa fai nella vita, studi? Lavori?

Studio, frequento il Liceo classico!

Come nasce questo progetto e da quali esigenze?

Questo progetto in realtà è sempre esistito, sin da quando sono piccola sogno di far questo nella vita, stare su un palco ed esprimermi come più mi riesce tramite la mia musica!

Abbiamo sentito “Quel Bar”, sembra essere un pezzo autobiografico, giusto?

Tutte le mie canzoni sono autobiografiche, tranne alcune, in cui cerco di mettermi nei panni di persone a me vicine che mi raccontano le loro esperienze! Essendo solitamente miei amici, e avendo un forte rapporto, sento il bisogno di scrivere anche pezzi riguardanti qualche avvenimento della loro vita. Tutto questo discorso solo per dire che “Quel bar” è proprio una di queste eccezioni! Non parla direttamente di me, ma di un mio amico. Mi ci ritrovo molto però!

La vita quotidiana e le tue esperienze sono importanti per la tua musica? O meglio, è da lì che prendi ispirazione?

Baso tutti i pezzi sulla mia vita quotidiana e le mie esperienze. Quasi ogni piccola cosa che mi è accaduta da 5 anni a questa parte è contenuta in più brani. Magari alcuni nemmeno usciranno mai, però sì, la mia più grande ispirazione è la mia vita!

Quale pensi debba essere il ruolo della musica nella vita di una persona?

Penso sia soggettivo. Senza io non vivrei, amo farla, viverla e ascoltarla, ma conosco anche gente che non ne ascolta e non è interessata. Per tanti è una valvola di sfogo, un luogo sicuro, ma ognuno la viva come vuole!

Chi sono i tuoi autori di riferimento?

A livello musicale e strumentale la maggior parte della mia ispirazione deriva da autori inglesi o americani, probabilmente anche sconosciuti, che creano dei giri di chitarra pazzeschi, ma anche da quella parte del cantautorato italiano che non morirà mai, un esempio può essere Guccini, o De André. Scrivendo quasi tutto con la chitarra ho costantemente bisogno di ispirazione! Per i miei testi invece mi ispiro tanto a Gazzelle, che amo come artista, e alla parte più attiva dell’indie italiano dei nostri giorni.

I tuoi programmi per il futuro?

Ne ho tanti, dal firmare con un’etichetta al cantare su un grande palco i miei brani! Sono molto ambiziosa, ma speriamo bene!

Un'intervista di Martina Valzurla

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