Mille Punti ci parla di un “Retrofuturo” che ha effetti nel presente

Mille Punti è un’artista milanese che propone il suo album d’esordio, dal titolo “Retrofuturo”. Si tratta di un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla disco-music di metà anni ’70 alla neo-psichedelia fatta di chitarre super effettate e linee di basso ipnotiche. “Retrofuturo” è un’escursione nell’esistenza di MILLE PUNTI, in un passato che ritorna continuamente nella propria quotidianità, tra sentimenti vecchi e nuovi, alla ricerca di un futuro migliore.
Musica per nostalgici che guardano al futuro, ecco cosa cosa dobbiamo aspettarci alla fine di questo viaggio.

Ascolta qui “Retrofuturo”, l’album d’esordio di Mille Punti

Da quale dimensione spazio-temporale arriva Mille Punti e cosa vuole raccontare a chi l’ascolta?

Mille Punti arriva dal 2019 e racconta di un passato che ritorna continuamente nel presente sotto forma di ricordi, visioni, allucinazioni…

Parlaci del titolo del tuo album d’esordio: “Retrofuturo”

È un termine che ho costruito per descrivere questo mescolarsi di piani temporali, di questo passato che viaggia nel futuro e piomba nella vita di tutti i giorni, come se fosse effettivamente presente. La cosa buffa è che il titolo dell’album è venuto molto prima del nome “Mille Punti”, l’ho pensato quasi subito, non appena ho notato che nei miei testi c’era questo tema ricorrente del ricordo, della nostalgia. E mi è piaciuto perchè penso che descriva perfettamente anche il sound del disco, che mescola una vibe dichiaratamente retrò con delle soluzioni e dei suoni moderni, futuristici.

Partiamo dal singolo “Non è successo niente”. Come nasce questo brano e da dove arriva questa malinconia psichedelica?

Disco music, malinconia e psichedelia sono la Santissima Trinità del progetto Mille Punti. Ci sono pezzi in cui uno di questi elementi prevale sugli altri, altri in cui si equilibrano: come dici tu, Non È Successo Niente è una ballata notturna e psichedelica, è l’unico momento dell’album in cui viene accantonato l’elemento disco. Il brano nacque una notte di due anni fa, dopo un momento di rottura nella band in cui suonavo. Mai come quella volta mi sentii perso, sballottato dagli eventi: la malinconia e la psichedelia sono stati gli ingredienti principali per descrivere quella sensazione.

Senza anticipare molto, mi piacerebbe parlare di te di alcuni brani che compongono l’album. Vorrei sapere la storia che si nasconde dietro a “Una storia per noi”…

Una Storia Per Noi è uno dei primi pezzi che ho scritto, uscivo da una lunga relazione e mi stavo buttando – un po’ a caso – in un’altra che era abbastanza sconclusionata, esattamente come me in quel periodo. La canzone parla proprio di quel momento di confusione, in cui si mescolavano momenti di effettivo piacere ad altri veramente senza senso.

Sui social hai dichiarato che il video di “Una stupida follia” mette in scena la bellezza di un ragazzo che balla la sua canzone preferita, senza mosse impostate, senza ammiccamenti, fregandosene di tutto. Ti rispecchi in quel ragazzo?

Sì, assolutamente! Adoro ballare ed esco a far festa in ogni occasione possibile. Quando parte il pezzo giusto non riesco a star fermo, è il mio modo per godermi la musica al 100%. Sinceramente non capisco quelle persone che vanno a fare clubbing e se ne stanno lì a bere il loro gin tonic battendo il piedino in maniera composta, come se ballare fosse maleducazione.

In quale epoca storica ti sarebbe piaciuto nascere e perché?

Beh, questa è scontata ahahah! Mi sarebbe piaciuto vivere gli anni ’70, un periodo di grandi contraddizioni, crisi e conflitti. Ma proprio per questo penso che sia stato un decennio di grande fervore culturale, con un’esplosione di creatività in ogni campo, dalla musica (psichedelia, disco music, punk, new wave…) al calcio (l’Olanda di Cruijff, l’Italia del 4-3 alla Germania), passando per il design, il cinema, l’abbigliamento… Gli anni ’70 li sento molto “miei”, è come se avessero un qualcosa di familiare. Sarà il fascino che provo per le contraddizioni…

Arrivi dalla scena milanese, dal punto di vista artistico ultimamente ha prodotto diversi artisti indipendenti. Come ti rapporti con tutta questa concorrenza e cosa pensi di avere più o meno dei tuoi colleghi?

In verità non vedo gli altri artisti della scena milanese come concorrenti, ho sempre vissuto in ambienti in cui si valorizza il gruppo piuttosto che la competizione. Mi piace pensare alla vita artistica della mia città come a un’enorme festa in casa in cui c’è l’ubriacone, il party animal, il tipo più riservato con cui parli per ore di pedalini per chitarra, il caso umano, il fattone… Ognuno a suo modo contribuisce a tener viva la festa. Poi sei tu a scegliere la compagnia che preferisci, io ad esempio ho deciso di suonare live questo disco con Riccardo Montanari dei Belize e Marco Manini dei Les Enfants.

Spostiamoci un attimo sui live, come vivi l’attimo in cui sali sul palco e che rapporto hai con il pubblico?

Non so ancora esattamente come sarà salire sul palco come Mille Punti, perché l’esordio dal vivo sarà il 4 aprile! In tutti questi anni ho suonato come chitarrista di una band, col tempo ho maturato un livello di esperienza che mi permetteva di gestire l’ansia da palcoscenico in modo positivo, incanalando la tensione in performance molto “fisiche” ed energiche. Ma come Mille Punti è molto diverso: dal vivo canto e suono contemporaneamente, inevitabilmente sarò un po’ più capitano della nave piuttosto che marinaio impazzito. Detto questo, stiamo preparando uno show super ballabile, con molti intermezzi dance strumentali. Vogliamo che la gente si diverta come a una serata in un club, e anche noi vogliamo divertirci sul palco. Sarà una gara a chi fa più casino!

Il primo disco è come il primo figlio e sicuramente ogni brano rappresenta per te qualcosa di molto forte. Se dovessi scegliere la canzone che ti ha fatto più male quale sceglieresti?

Ti direi Quando Guidavi Tu, il pezzo che chiude il disco. È sicuramente la canzone in cui mi metto più a nudo, va in profondità nella mia storia personale e per questo è la più dolorosa di tutte.

Un saluto per i lettori di Le Rane…

Squerez.

Giovedì 4 aprile, Mille Punti presenterà al Circolo Magnolia di Segrate “Retrofuturo”, accompagnato sul palco da Riccardo Montanari (Belize) e Marco Manini (Les Enfants)

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