Boudica Music Conference: raccontare la disparità di genere intersezionale per combatterla

Venerdì 11 e sabato 12 novembre, Bologna ha ospitato la prima edizione italiana di Boudica Music Conference. Il progetto, nato a Londra nel 2019, ha lo scopo di porre l’attenzione sulla disparità di genere intersezionale nel settore musicale e discografico, con particolare focus sull’elettronica. L’idea, nel tempo, si è evoluta. Ha preso forme diverse e alternative rispetto alla semplice conferenza, tra cui quella di etichetta discografica, di piattaforma, di show radiofonico e podcast.

Boudica Music Conference nasce da un’idea di Samantha Togni. La dj e producer si pone come obiettivo, con questo progetto, quello di dare visibilità ad artistə trans, donne e non-binary e di decostruire gli stereotipi di genere nell’industria musicale. Nella realizzazione della rassegna italiana di Boudica, Samantha ha avuto il supporto e la collaborazione di Mariolina Catani (Art curator, Founder-Art Director & Promoter del TANKclub). L’evento è infatti stato ospitato dal TANKclub di Bologna e dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Le due giornate italiane di Boudica hanno ospitato workshop, talk e conferenze. Le personalità invitate hanno raccontato la loro esperienza e il loro punto di vista sull’argomento. È stata aperta la strada a riflessioni e pareri sul tema. Sono state proposte soluzioni, idee ed è stata incentivata la discussione con il pubblico, in un’ottica stimolante e collaborativa.

Futura 1993 ha partecipato all’evento, ritenendo fondamentale supportare attività e iniziative di questo tipo. Siamo una redazione indipendente gestita da una creative director e sei editor donne. Almeno una volta, ognuna di noi, si è interfacciata con quella che è la discriminazione di genere all’interno del settore discografico e musicale italiano.

La difficoltà di portare avanti un progetto proprio e personale all’interno del mondo discografico al giorno d’oggi può essere molto stimolante, come difficile ed estenuante:. Davanti a te devi combattere per dare credibilità a quello che stai facendo, e che stai proponendo. Purtroppo la fatica e le forze che devi metterci triplicano se a chiedere serietà e credibilità è una donna, o un team composto da sole donne.

Il rischio di essere presi sottogamba, di non essere presi sul serio: è quello che noi viviamo più frequentemente nel nostro lavoro. Ma non solo. Il fatto di renderci conto che i ruoli che vedono maggiormente impegnate le donne in questo settore siano quelli più operativi, come segreteria, assistenza, logistica, o quello della comunicazione, crediamo sia più sconfortante che stimolante e incoraggiante.

Boudica Music Conference
Fortunatamente, rispetto agli anni scorsi, possiamo dire di essere, oggi, in un periodo in cui le cose stanno cambiando, anche se lentamente. Sono sempre più frequenti gli esempi di donne impegnate in ruoli di gestione e decisionali. L’obiettivo è far sì che questa continui ad essere la direzione percorsa anche nei prossimi anni.

Nell’assistere al workshop Come aprire una label e autoprodursi tenuto da Lucia Stacchiotti – co-fondatrice di Equaly e produttrice esecutiva del concerto del Primo Maggio di Roma – all’interno di Boudica, non abbiamo non potuto fare una domanda proprio a lei. Le abbiamo chiesto un consiglio su quale sia il modo migliore per includere le donne in quello che può essere un team di direzione creativa, di produzione, una label o la line up di un festival, senza cadere nel rischio di farlo solo per dare una parvenza di inclusività.

“Io credo che se l’inclusività fa parte della cultura, della forma mentis, di chi costruisce un evento o un programma, il rischio che la presenza femminile sia inclusa per pura parvenza di correttezza si annulli automaticamente. Buona parte del lavoro di cambiamento secondo me va fatta a livello di formazione. Sensibilizzare (ma davvero) chi è nella posizione di fare le scelte è un passaggio necessario. E naturalmente l’ideale a cui tendere è che donne che ragionino in quest’ottica di inclusività e di attenzione alla parità siano ben rappresentate proprio a questi livelli decisionali”.

L’importanza della sensibilizzazione su determinati argomenti per far sì che non ci sia neanche più il bisogno di discuterne è stato uno dei temi caldi del primo talk di sabato 12 novembre. “Decostruire gli stereotipi: strategie per superare il divario di genere nell’industria musicale e identità dietro le quinte”.

Nella sala conferenze del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, abbiamo ascoltato e discusso, oltre che con Mariolina Catani, presenza fissa insieme a Samantha Togni agli eventi di Boudica, con Carmela Massa (caporedattrice di Parkett), Flavia Guarino (DICE Italy) e Emanuela Teodora Russo (avvocata nuovo IMAIE).

Moderate da Laura Gramuglia (Radio Capital Italy), le quattro hanno parlato del loro percorso professionale all’interno dell’industria musicale – ambiente già di per sé esclusivo. Sono partite dalla nascita della loro passione per la musica; hanno proseguito poi con la presenza o, in alcuni casi, l’assenza di studi accademici ad essa relativi, le difficoltà economiche che la gavetta nel settore comporta; fino a raggiungere le posizioni che ricoprono attualmente. Tutte concordano sul fatto che se fossero state degli uomini avrebbero probabilmente impiegato la metà del tempo ad affermarsi. Questo, insieme ad altri, è uno dei sintomi della disparità di genere che affligge la nostra società e che eventi come Boudica Music Conference mirano a far scomparire.

Boudica Music Conference
A tal proposito, Flavia Guarino e Mariolina Catani hanno riflettuto su come il fine primo di qualsiasi realtà che si batte per le minoranze non sia solamente il raggiungimento della parità tra gli individui ma, soprattutto, cessare di esistere.

La nascita di un movimento, infatti, è sempre conseguente al riconoscimento di un problema che richiede un’azione solo fino alla sua risoluzione. In questo caso, dunque, il dovere morale di noi donne deve essere quello di portare il femminismo negli ambienti in cui agiamo. Dovremmo metterci nella difficile posizione di dover scendere a compromessi, anche se a volte questi contraddicono alcuni dei nostri ideali. Mariolina Catani, in particolare, parla di come il femminismo in cui lei crede sia anche e soprattutto anti capitalista; la gestione di un locale però, per quanto quest’ultimo costituisca la più concreta realizzazione della sua ideologia (il TANKclub è l’unico locale a Bologna completamente gestito da donne), comporta comunque l’inserimento dello stesso all’interno di un contesto capitalista, anche solo tramite il sostenimento delle spese necessarie per portare avanti il progetto.

Dopo una breve pausa riprendono le talk.

Abbiamo, infatti, assistito a una conversazione tra Samantha Togni e Lady Starlight, DJ e performer americana. Quest’ultima ci ha raccontato del suo background artistico, della sua esperienza in tour con Lady Gaga e di quale sarà, secondo lei, il futuro della musica elettronica; e a una talk su sessismo e molestie sessuali nell’industria musicale. Infine, il pomeriggio al MAMbo giunge al termine con un dibattito su quanto sia importante, specialmente dopo la pandemia, proteggere i club e tutti i luoghi di aggregazione. Sono questi luoghi che permettono alle persone di essere veramente se stesse. La rassegna italiana si è chiusa con un party al Link di Bologna,. La line up era internazionale: Juliana Huxtable, Lady Starlight, Nene H, Tedesco, Tying Tiffany.

La nostra opinione sulla prima edizione italiana di Boudica Music Conference è più che positiva. Abbiamo trovato intorno a noi un ambiente stimolante e l’occasione per discutere apertamente, senza la paura di essere attaccate o fraintese, di tematiche importanti e urgenti. Nella speranza di andare verso un futuro in cui non ci sarà più il bisogno di eventi di questo tipo, aspettiamo la prossima rassegna di Boudica Music Conference, invitandovi a seguire il progetto.

Chiara Grauso, Giulia Nucifora

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