Scoprire Giovanni Truppi: dagli esordi al Festival di Sanremo in 8 brani

Quando abbiamo saputo che Giovanni Truppi avrebbe partecipato alla 72esima edizione del Festival di Sanremo, abbiamo esultato come se questo traguardo fosse stato raggiunto dal nostro migliore amico delle medie. Perché sì, noi Giovanni lo conosciamo da 10 anni, da quando tra il 2009 e il 2010 pubblicava il primo album da indipendente, da quando suonava nei club da 50 persone e si faceva “il mazzo quadrato” per prendersi il suo posto nella musica.

Da poco è uscita la sua raccolta dal titolo “Tutto l’universo”, un’antologia contenente i suoi brani più conosciuti, i primi dieci anni della sua carriera. Per questo abbiamo voluto stilare la nostra personale lista dei brani del cuore di Truppi, sperando così che anche le persone che lo conoscono da poco, possano avere la curiosità di scoprire il suo universo.

In giro ci sono poche ma precise informazioni su di lui, è un tipo molto riservato, che preferisce sempre mettere la musica davanti a ogni altro tipo di espediente per fare numeri. Ci sono due aspetti di Giovanni che secondo noi sono emersi poco durante il festival, l’ironia e la sensualità. L’ironia perché ci vuole per forza una bella faccia di cazzo a salire sul palco con la canottiera, esattamente come si è sempre vestito durante i suoi live, e la sensualità perché nelle sue canzoni parla d’amore in modo sfacciato, dolce ma anche grezzo ed estremamente realista.

Hai messo incinta una scema (2015)

Il brano è tratto da “Giovanni Truppi”, terzo album del cantautore, uscito nel 2015. È la fotografia di una situazione in cui almeno una volta nella vita ognuno di noi si è trovato. Quella volta che un nostro amico si è fidanzato con una che lui stesso definiva “una scema” però poi se l’è sposata e c’ha fatto una famiglia. Giovanni è un cantastorie dotato di quella poeticità tutta napoletana che parte da un dramma, lo ironizza e ne fa una delle canzoni cult del suo repertorio.

(Giulia Perna)

Conversazione con Marco sui destini dell’umanità (2015)

Si tratta di un brano tratto da “Giovanni Truppi”, terzo album del cantautore, uscito nel 2015). Putin e Ucraina in un brano di Truppi del 2015. Praticamente sfonda tutt’oggi una porta aperta. Questa conversazione però, più che un brano, è un sottile soliloquio dell’autore nel quale tratta tematiche estremamente politiche, come la figura della donna e il valore economico della libertà. Truppi, infatti, è il matto che è riuscito a collegare l’emancipazione della donna con una conseguente riduzione della formazione di nuclei familiari, la quale, a sua volta, comporta una maggiore libertà degli individui e dunque più soldi da spendere nella società. Un’idea contorta e da pazzi che, però, ascoltando il brano, quasi riuscirà a convincervi.

(Cristiana Dicembre)

2015
L’unica oltre l’amore (2019)

È il primo singolo estratto da “Poesia e civiltà”, quarto album del cantautore, uscito nel 2019. Sei minuti piano e voce (con dei guizzi di chitarra acustica e synth), un’opera impensabile per molti artisti contemporanei, che finirebbero per annoiare e risultare stucchevoli. Invece Giovanni (che sta andando molto bene) prende una posizione quasi generazionale parlando di lei, la protagonista, l’unica oltre l’amore che è proprio la nostra identità. Quella che nessuno può sottrarci, quella che dipende solo da come scegliamo noi di vivere e vedere il mondo. Una storia di empatia verso il prossimo, una di quelle canzoni che se sei in conflitto con te stesso e con il mondo fuori, è capace di riportarti per mano alla semplicità delle piccole cose, quelle che contano.

(Giulia Perna)

Conoscersi in una situazione di difficoltà (2019)

Il brano è tratto da “Poesia e civiltà”, quarto album del cantautore, uscito nel 2019. Ecco una rara situazione in cui l’autore fa un passo indietro per lasciare all’amore stesso lo spazio per raccontarsi autonomamente. Ciò lo rende un brano con un messaggio d’amore tra i più potenti nella canzone italiana. Per farlo, qui l’amore parla di realtà, soprattutto di quella in cui tutti si sentono soli e mai nessuno che si azzardi a donare la propria solitudine all’altro in cambio di altrettanta solitudine (se io ti do la mia solitudine tu mi dai la tua solitudine). L’amore è un baratto di tante cose belle sì, ma soprattutto di dolore. La potenza sta nel renderlo combustibile e convertirlo in un’infinità di benefici condivisibili. All’amore vi si aggiunge poi, l’onestà intellettuale di un uomo che dichiara, senza troppi fronzoli, quanto la difficoltà gli serva per avvicinarsi all’amata, per allearvisi. Non fa promesse alcune, né intende eliminare le sofferenze, desidera semplicemente approfittarne per avvicinarsi e non andarsene mai più.

(Cristiana Dicembre)

Nella clip qui sotto, la versione con Niccolò Fabi, contenuta nell’Ep “5” (2020)

Stai andando bene Giovanni (2015)

Il brano è tratto da “Giovanni Truppi”, terzo album del cantautore, uscito nel 2015. Si tratta di un mantra che nei giorni sanremesi è spesso rimbalzato sui social, una frase che i fan della prima ora conoscono bene. La prima volta che ho visto Giovanni cantare e suonare questa canzone dal vivo, ricordo di aver pensato che ci vuole davvero coraggio a scrivere un testo del genere, ad esporsi in prima persona e raccontare la propria storia senza filtri in maniera così autentica. Possiamo dire che è un invito a riflettere sul fatto che non siamo perfetti e va bene così.

(Giulia Perna)

Il mondo è come te lo metti in testa (2013)

È la title track del disco “Il mondo è come te lo metti in testa”, secondo lavoro del cantautore, uscito nel 2013). La formula vincente di Giovanni Truppi è che porta sempre a una conclusione i propri brani, nonostante essi inizino nella maniera più stramba possiate immaginare. In questo, parte descrivendosi dal suo stesso nome, specificando che Giovanni in realtà è un plurale e che questo fu già un indizio datogli alla nascita. Il brano prosegue con una serie di pensieri volti ad avvalorare la tesi per cui il mondo in cui viviamo è, in realtà, il modo in cui lo viviamo. Non c’è un mondo uguale per tutti, non c’è una verità e neanche nessuno che stabilisca cosa sia un errore. Non c’è un modo giusto o sbagliato di vivere e di desiderare, c’è solo un modo di vedere il mondo per ognuno di noi. Ecco spiegato infatti che anche a un pesce che nuota nella vasca quello in realtà gli sembra il mare.

(Cristiana Dicembre)

2009
Come una cacca secca (2013)

Questa canzone la trovate in “Il mondo è come te lo metti in testa”, secondo album del cantautore, uscito nel 2013. Penso che nessuno abbiamo scritto una canzone di disamore così bella e toccante, almeno negli ultimi 10 anni. Una canzone punk già nell’attitudine del titolo, ma anche primordiale nel descrivere un sentimento universale che alla fine quando finisce ci fa sentire tutti proprio come una cacca secca.

(Giulia Perna)

Amici nello spazio (2013)

Questo brano è tratto da “Il mondo è come te lo metti in testa”, secondo album del cantautore, uscito nel 2013. Forse le mie orecchie e i miei occhi non si erano mai imbattuti in una canzone dedicata all’amicizia così bella, vera e profonda. Tutto il significato di questo sentimento sta qui dentro. Con Truppi il termine “profondo” viene facilmente abusato; inevitabile d’altronde, considerando lo spessore e la capacità di andare così in fondo a ricercare la verità. Questo brano, inoltre, possiede un dualismo: quello di poter considerare l’amico qui raccontato sia come un suo reale compagno, sia come se stesso, inteso come il suo migliore confidente. Servitevi di “Amici nello spazio” per dedicare ai vostri migliori amici la punta massima dell’idea d’amore e sincerità nell’amicizia. Ricordando che questo, inoltre, è un brano che fa bene anche alle orecchie: la musica è dolce, dolcissima, avvolgente e calda. Proprio come dovrebbe essere un amico.

(Cristiana Dicembre)

BONUS – C’è un me dentro di me (disco intero, 2010)

Nei brani appena elencati nessuno è tratto dal primo disco. “C’è un me dentro di me”, il debutto di Truppi, risale al novembre 2009 ed è una vera chicca. Ristampato nel 2016 da Woodworm in formato compact disc, non lo troverete su Spotify. Tratte da questo primo lavoro sulla nota piattaforma troverete il brano “Scomparire”, sia nella raccolta “Tutto l’universo”, sia nel disco “Solopiano” (2017), nel quale potete ascoltare anche “La nostra ultima notte d’amore”. Qualcuno di voi sapeva che Giovanni ha pubblicato una cover di Raffaella Carrà? Ebbene sì, contenuta proprio in questo disco, Truppi reinterpreta a modo suo “Tanti Auguri”.

Vi lasciamo qui sotto l’unica soluzione per ascoltare il disco gratuitamente ovvero attraverso questa playlist direttamente dal canale ufficiale di Truppi.

Altri nostri articoli su Giovanni Truppi li puoi leggere qui e qui

In copertina una foto del dicembre 2015, la quale insieme alle altre foto contenute nell’articolo sono state reperite sulla pagina Facebook del cantanutore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *