Angelina Mango prima di essere Angelina Mango

Angelina Mango ha trionfato al Festival di Sanremo 2024 con il brano La noia (ne abbiamo parlato qui) dai motivi incalzanti e mai banali, portando sul palco una ventata di freschezza e allegria, un elogio alla leggerezza di un’intera generazione di cui lei si fa portavoce.

Dopo aver vinto nella Categoria Canto ad Amici, ha portato sul palco della kermesse sanremese non solo il brano che le ha conferito la vittoria ma anche una cover de La rondine, capolavoro del padre Giuseppe, riuscendo a commuovere ed emozionare il pubblico di qualsiasi età.

Angelina Mango però non è “solo” questo.

Nata a Maratea il 10 aprile del 2001 ha passato i primi anni della sua vita a Lagonegro. Figlia di Laura Valente, ex cantante dei Matia Bazar e del cantautore Giuseppe Mango, è cresciuta letteralmente a pane e musica. Immersa in un ambiente familiare ricco di influenze e stimoli, dai Rolling Stones ad Aretha Franklin, debuttò col suo primo EP in piena pandemia. “Monolocale” usciva il 13 novembre 2020, per l’etichetta Disincanto, distribuito da Believe.

Nonostante fosse alle prime armi, l’artista si mostrò già adulta e matura artisticamente, con una consapevolezza che rese quel disco interessante e ricco di sfumature. La creazione dell’intero album durante la pandemia portò alla nascita di brani dotati di un’urgenza musicale fortissima, veloci e carichi di significato, arricchiti dalle dolci note del piano elettrico.

Angelina Mango – Monolocale [Ascolta qui]
L’EP rappresenta una sorta di safari emotivo composto da 8 brani, in cui l’artista esplora il mondo; un percorso introspettivo di auto-esplorazione e auto-accettazione, dove lei si guarda per la prima volta allo specchio, si prende per mano e si riscopre, come racconta nel brano Naviglio Grande:

“Forse distruggo le cose per poterne fare canzoni, è il mio loop, è la mia soluzione, ma è anche la spiegazione ai fallimenti. E alla fine mi ritrovo a ballare in cuffia sulla cassa di un pezzo che scandisce cinicamente le mie fragilità.”

Ricerca e contemporaneità si fondono insieme a ricordi, esperienze e tradizioni legate alle radici della sua terra, la Basilicata, senza dimenticare però il forte legame con la città di Milano. Questa, infatti, diventa il fulcro principale della sua vita, un punto di riferimento che la sostiene nei momenti difficili e la accoglie nei momenti tristi, stimolando la scrittura dei suoi pezzi.

Angelina, qui, sceglie liberamente di esternare tutte le sue emozioni, mostrandosi per quella che è veramente: sincera e vulnerabile. Emergono le sue fragilità, viste come qualcosa di inevitabile e come punti di forza da cui trarre ispirazione e rinascere. Questo concetto viene sviscerato pienamente all’interno del brano Va tutto bene, primo singolo estratto da questo lavoro e collocato a metà tra il mondo pop e il mondo urban più contaminato.

I brani di “Monolocale” sono nati in modo spontaneo, scritti e arrangiati nelle mura del suo appartamento milanese, senza un ordine prestabilito.

Il disco rappresenta un’opera completa in cui Angelina Mango si è potuta esprimere appieno. Ha affrontato temi attuali con sincerità e una maturità derivanti dal suo enorme bagaglio personale e musicale, caratterizzato da suoni, melodie e influenze di vario genere.

Angelina Mango

Questo lavoro esprime la sua personalità e originalità, attraverso una varietà di generi musicali che mantengono alta l’attenzione dell’ascoltatore. Le otto tracce dell’album mettono in risalto l’animo sensibile dell’artista, la quale dimostra un’identità così forte da rendere il lavoro coeso e in sintonia con la sua visione artistica.

Il brano più suggestivo dell’EP è “Sono aggrappata a te”, racconto di un amore tormentato permeato da una vena cantautorale delicata e malinconica.

Si passa da brani come “San Siro“, che presenta arrangiamenti accattivanti e sviluppi melodici interessanti; a “Non sento più niente“, con loop e pianoforte che si intrecciano tra loro. “Iron Man” fonde tratti cantautorali con sonorità contemporanee decise. Altri brani come “Naviglio Grande“, “Muoio per niente” e “Treno in corsa” affrontano temi di vita reale, ansie personali e osservazioni dell’artista sul mondo circostante.

Un vero gioiello da ascoltare in loop e da custodire gelosamente. Solo il primo passo della carriera di un’artista a tutto tondo, in cui si potevano intravedere già i futuri successi dell’artica che conosciamo noi oggi.

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