Cimini a Indie Pride: voglio un mondo in cui sia normale amare chi si vuole!

Eccoci con la seconda intervista di Indie Pride, questa volta il protagonista è Cimini. Lui vuole un mondo che garantisca la libertà di amare chi si vuole e ci mette la faccia! Come abbiamo già detto, per noi l’Indie Pride non è solo l’evento di un giorno, ma è un progetto da portare avanti tutto l’anno e per questo motivo pubblicheremo ogni settimana un’intervista.

Cimini è una recente scoperta di Garrincha Dischi, lo scorso 9 Ottobre è uscito il suo nuovo singolo “Tokyo” e a breve partirà il tour che lo vedrà esibirsi in giro per l’Italia. Lui stesso in prima persona è stato vittima di atti di bullismo da piccolo, da sempre si batte per sostenere i diritti di tutti e quale migliore occasione dell’Indie Pride per raccogliere il suo parere su questioni sociali, politiche e culturali.

Oggi si parla molto di “educare”, far passare determinati messaggi. Indie Pride, ad esempio, lotta contro l’omofobia, il sessismo e il bullismo. Quanto per te sono legati musica e messaggio, o più in generale il messaggio e cultura?

Io penso che gli artisti non debbano educare, è una questione di complicità. Per quanto mi riguarda non mi permetto di salire su un palco per dare un messaggio che deve essere seguito. Non mi permetto di dare un insegnamento, delle ricette o delle soluzioni alla vita altrimenti avrei fatto il medico, il farmacista o l’insegnante. L’ho sempre vista un po’ come Bob Dylan. Lui diceva che le canzoni non possono cambiare il mondo. Però è anche vero che ci sono delle filosofie che facevano notare come l’arte possa anticipare i grandi movimenti e i cambiamenti della società. Possiamo quindi dire che la musica può di certo accompagnare la lotta, può dare il suo. La musica è una colonna sonora, le canzoni in questo senso aiutano, non insegnano ma aiutano. […]

Pensando un po’ anche alla tua infanzia, alla tua adolescenza, ti è mai capitato di subire o di assistere a episodi di bullismo?

Si soprattutto in Calabria. Ho brutti ricordi della scuola media. Quando facevo la scuola media nel mio paesino ero in una classe con qualche testa calda. Io sono sempre stato per fatti miei, ero più timido. Ci sono stati dei momenti in cui venivo preso in giro, qualche volta per via dei miei denti sporgenti. […] Quache volta si veniva anche alle mani, ma come si si può venire alle mani a quella età. Non lo chiamerei bullismo insomma. […]

Con la copertina di Rolling Stone buona parte del mondo della musica si è schierato contro Salvini. Se tu lo avessi di fronte cosa gli diresti?

Io ho un pessimo giudizio su Salvini, sinceramente. Anche io mi sono schierato con la copertina di Rolling Stone perchè penso sia una delle funzioni della musica. È importante metterci la faccia! Oggi siamo qui a Indie Pride perchè è giusto metterci la faccia. Il gesto più importante è metterci la faccia proprio perchè bisogna creare quella complicità (di cui sopra). Slavini ha anche lui dei complici e io per certe cose me la prendo più con chi ce l’ha messo là sopra, chi l’ha votato. Io penso che ai giorni nostri non sia un problema politico ma un problema sociale.

Purtroppo la politica fa quallo che non fa la musica. La politica vuole educare, vuole influenzare. […] Non sono bravo a fare discorsi politici, ma il problema non è politico, è un problema sociale. Dobbiamo far capire che non è così (come ci dipingono le cose), noi abbiamo semplicmente paura di tutto ciò che è diverso, di tutto ciò che è minoranza. […] Ai tempi dei romani non c’era bisogno di fare gay pride, perchè era una cosa considerata normale e oggi sono qua perchè voglio che il mondo in cui vivo sia un mondo in cui venga considerato normale ogni tipo di amore.

Cosa ti auguri per il futuro di Indie Pride?

Mi augurarei che non ce ne fosse bisogno. Passi in avanti nella libertà di amare se ne stanno facendo anche grazie a espressioni come quella di Indie Pride. Quindi combattiamo insieme questi problemi i modo che un giorno possano sparire.

Guarda qui l’intervista completa

Riprese video di Carla Colona

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