Verità e Finzione, ce le spiega Marracash in “Noi, Loro, Gli Altri”

Annunciato con soli due giorni di anticipo, dopo due anni di silenzio musicale, è già un successo. È impossibile, infatti, non notare il ritorno del king del rap, Marracash, una delle più belle e valide penne in Italia, e ce lo ha dimostrato in questo suo ultimo lavoro discografico.

Noi, Loro, Gli Altri uscito un’ora dopo mezzanotte il 19 novembre per Islands Records e Universal Music Italia, contenente 14 inediti che ci raccontano la visione del mondo attorno all’artista. Fabio, nome all’anagrafe dell’artista, ci parla senza paura, così come aveva iniziato a fare nel precedente album Persona, delle difficoltà che una persona può affrontare, dei suoi amici, della paura di perdere qualcuno di importante. Ci mostra il rapporto tra la società e l’individuo, facendo notare cosa è reale e cosa è finzione.

Recupera la nostra recensione di “Persona”

Marracash – Noi, Loro, Gli Altri [Ascolta Qui]

Com’era già successo con Persona, anche qui Fabio ci racconta la sua vita privata, senza privarsi di  “cantarne quattro” a tutti mandando frecciatine qua e là ma restando sempre un signore e tornando sulla scena musicale trionfante.

Le copertine dell’album sono in realtà tre, come i tre segmenti in cui possiamo dividere il titolo; una scelta forse utile a raccontarci meglio il progetto.

La prima è quella del NOI. Questa ci mostra lui al centro, circondato dalla sua famiglia, dalla manager Paola Zukar, il suo produttore Marz ed è impossibile non “buttare” l’occhio al suo fianco: c’è Elodie. Con lei ha chiuso una storia durata due anni proprio poco tempo fa. Lei è presente anche nel video di Crazy Love, un addio che si ripete anche sullo schermo: si uccidono a vicenda per mettere un punto alla loro storia d’amore.

I due artisti interpretano due schermidori che combattono il duello del loro amore, un amore difficile che Marra non ha paura di cantare. “Occhi verdi, pelle ocra e i tuoi capelli rosa” sono un puro riferimento. Ascoltando attentamente si può udire anche la voce di Mahmood. Proprio Crazy Love è il primo singolo ufficiale estratto dall’album, e il rapper ha dichiarato che il loro amore è finito esattamente mentre lavoravano al disco (guarda il video).

Lasciando da parte il gossip, la prima copertina per i grandi appassionati di cinema ricorda la locandina del film Capitale Umano di Verzì, per ricordare che ognuno nasconde una storia.

La seconda copertina, quella del LORO, vede l’artista dietro un tavolo seduto al centro e circondato dall’avvocato, il commercialista e i discografici.

Marracash – Noi, Loro, Gli Altri

La terza invece, vede Marracash al centro della copertina circondato da una massa di persone, ma noi possiamo notare solo il suo sguardo, mentre GLI ALTRI sono solo accanto di spalle, anonimi.

Se in Persona l’artista aveva avuto l’idea di esaminare l’individuo scomponendolo in organi, in Noi, Loro, Gli Altri si passa al livello successivo. Egli mette sé stesso al centro e si pone in relazione al resto, all’ambiente e alle persone che lo circondano. È un progetto che viene fuori dopo due anni di pandemia e quindi di isolamento, di adattamento a nuovi modi di vivere.

Marracash – Noi, Loro, Gli Altri
L’album si apre con Loro una sorta di collegamento con il Marra precedente: è diventato più consapevole e ci dà tanti spunti di riflessione.

Riesce in un solo brano a citare un’innumerevole quantità di temi, anche scherzandoci: ci dice che riesce a prendere anche cinque dischi di platino pur non essendo Ultimo, spiegando il controverso rapporto che l’uomo ha con il mondo del lavoro; poi cita i fatti recenti tra Facchinetti e McGregor, la serie del momento Squid Game, per dirne alcuni. Ma sono presenti anche alcuni tra i più cari temi al rapper come le ferite ancora aperte. Cita il caso Cucchi, il caso Aldrovandi e la Diaz, una continua ricerca di verità e ci chiede “Con chi stai? Noi o loro?”.

Il campionamento di Luciano Pavarotti apre il secondo brano dal titolo Pagliaccio in cui non mancano le critiche, ma ascoltandola non si può fare a meno di pensare “quanta verità”. Marra chiama pagliacci tutti quelli che mostrano la loro vita in modo esagerato sui social, che vivono per apparire e attacca il rap scadente; poi cita l’attrice di Titanic, Kate Winslet, il rapper britannico Fredo, lo scrittore per lo più sconosciuto Silvio Pellico e tanti altri, fa giusto qualche paragone.

Con tutti questi pagliacci “Bro, ce n’è abbastanza per fare la nuova stagione di LOL”.

Proseguendo l’ascolto parte Love il primo featuring dell’album. Parla di amicizia e per cantarlo non poteva che chiedere al suo amico Guè.

Anche qui troviamo un campionamento, quello di Infinity di Guru Josh. Il brano parla degli amici; Marra non ne ha bisogno di nuovi, ha i suoi amici di sempre e gli bastano. Alcuni li ha persi per strada, altri sono passati a miglior vita ma la fama e le grandi marche non servono se i suoi amici non sono con lui.

Solo i soliti / non voglio nuovi friends”.

Io vede invece il campionamento de Gli angeli di Vasco Rossi. Ha affermato “è stata una dolorosa ricerca della verità, come quelle che fa Vasco”, e Vasco ha accettato che campionasse l’intro. È un brano sincero in cui cita anche La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Marra ci parla delle maschere che siamo abituati a indossare ogni giorno, quando pubblichiamo qualcosa sui social, per far vedere qualcosa in più agli occhi degli altri. E lo stesso Marra, che ha da sempre un’avversione per i social, ci apre gli occhi su questa illusione, perché alla fine sono solo bugie che raccontiamo a noi stessi.

La verità non semplifica / la verità non si esplicita”.

Dopo Crazy Love è la volta di Cosplayer che descrive la nostra società, un po’ come in Squid Game.

È un’allegoria della società capitalista dove si impara che non ci si può fidare di nessuno. Proprio come nel gioco oggi la società ci insegna a prevalere, anche a discapito dei nostri amici e famigliari. Ma non bisogna mai perdere l’occasione per compiere scelte morali buone, offrire solidarietà, fare confessioni personali e creare legami, proprio come il protagonista dello spietato gioco. Non a caso il featuring nascosto in questo brano è proprio con Salmo e Joan Thiele. Critica chi si finge ciò che non è, cambia faccia e maschera in base alla situazione e alla propria convenienza. Un riferimento a Fedez? Marracash canta:

Oggi che tutti lottiamo così tanto per difendere le nostre identità / Abbiamo perso di vista quella collettiva/ L’abbiamo frammentata”.

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In Dubbi Fabio racconta sé stesso sbaragliando ogni cliché. Si chiede cos’è l’amore e se arriverà quello che durerà per sempre, che non sia soffocante e che non causi dolore ad entrambe le parti. Ci sono riferimenti alle sue umili origini, alle difficoltà della sua infanzia passata nella povertà e al rapporto con i propri genitori. I dubbi sono tanti e cerca le soluzioni, elenca una serie di forse ma continua a chiedersi “Forse per andare avanti / non devi ascoltarti / come fanno gli altri? Li vedo così convinti”.

Marracash
Marracash
Laurea ad Honorem è il secondo featuring esplicito, e vede la partecipazione di Calcutta.

Nel brano si racconta la storia di una ragazza ai margini della società che, nonostante tutte le difficoltà che ha attraversato, non si è arresa ed è rimasta forte. È poi il turno di Noi, dove Marracash ci racconta un pezzo della sua vita e ci rende partecipi facendo qualche nome di amici, Nico e Dario, e raccontandoci degli aneddoti. Anche qui è presente il feat. nascosto con Joan Thiele.

Noi, Loro, Gli Altri è la titletrack ed è uno skit di Fabri Fibra. “Noi vogliamo quello che hanno gli altri. Gli altri vogliono quello che abbiamo noi. Ma noi chi?”. Prosegue il viaggio alla volta de Gli Altri (Giorni Stupidi) dov’è presente il campionamento del brano Giorni Stupidi di Rokas, in cui l’omologazione, il seguire le mode e il successo solo per stare al passo con gli altri è ciò che Marracash non sopporta da sempre. Il terzo feat. ufficiale arriva in Nemesi con Blanco. La critica è rivolta agli artisti delle nuove generazioni che pensano solo alle views, ad essere famosi e a fare soldi, che spesso fingono di appartenere “alla strada” solo per apparire più fighi ma in realtà risultano vuoti.

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A chiudere il disco è Cliffhanger introdotta dallo Skit dei Dumbo Gets Mad (non li conosci? Scoprili qui). Cliffhanger significa letteralmente finale sospeso e serve nel cinema per suscitare curiosità e aspettativa sulla continuazione. Allo stesso modo questo brano conclusivo puramente rap crea tante aspettative. L’obiettivo di Marracash è superarsi ogni volta, dopo il successo di Persona sembrava impossibile, ma con queste premesse è tutto da vedere. Buon ascolto!

Articolo di Veronica Piri

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