Quando Brunori Sas suonava nei Blume e altre storie

Negli ultimi quindici anni voce, note e sorrisi di Dario Brunori, in arte Brunori Sas, hanno gravitato nell’universo della musica cantautorale italiana e dell’indie-pop, tra i falò di Ferragosto e i festival di mezz’estate, nei locali di nicchia e nei palazzetti dello sport, fino al concertone del Primo Maggio e, adesso, all’Ariston di Sanremo; tra cinquanta e cinquemila persone rivolte a ricordare come la spiaggia di Guardia rovente era piena di gente. Brunori in questi quindici e più anni è stato un satellite attorno al mondo, talvolta più vicino e in altri momenti più distante, comunque in grado di mantenere la propria orbita.

Per molti è stato l’autore di Kurt Cobain e de La verità, altri lo conoscevano già da Paolo di Vol. 1, tutti lo hanno conosciuto con L’albero delle noci [lo abbiamo intervistato a Sanremo, leggi qui]. Nessuno per la sigla di Gino il pollo. Ed è proprio per questo che vorremmo dirvi qualcosa in più sul terzo classificato della 75a edizione del Festival di Sanremo. Per raccontarvi come, nel suo infinito percorso intorno alla Terra, siano ormai visibili qui e là, tra spazio e terra, le orme di Brunori Sas, autore, cantautore, produttore vinicolo e – per alcuni – direttore d’orchestra.

San Brunori

Canzoni e apparizioni di San Brunori, protettore delle estati che muoiono e degli amori che nascono

Il riferimento è – naturalmente – a Guardia ’82, uno dei più celebri brani del cantautore cosentino. Da allora, ogni 31 agosto viene celebrato San Brunori da tutti i fedeli appartenenti alla chiesa degli amori fugaci e dei vangeli scanzonati.

Ma andiamo oltre la presunta santità. Partiamo dal nome d’arte: Brunori, il cognome, e Sas, che sta invece per “Società in accomandita semplice”, in riferimento alla piccola azienda di famiglia che si occupava di materiale da costruzione.

Sono 6 gli album finora pubblicati con il nome d’arte, dal 2009 ad oggi.

Con il primo, Vol. 1, ha vinto il Premio Ciampi come miglior disco d’esordio. In precedenza, comunque, Dario Brunori aveva già composto e scritto testi per canzoni: lo racconta, divertito, nella puntata numero 196 di Tintoria, di cui è ospite. L’episodio del podcast è uno dei primi must have per chi volesse conoscere Dario Brunori e presentarsi in qualità di aspirante cantautore o produttore vinicolo.

Sempre pronto a giocare di fronte alla camera, Brunori si serve del suo humour calabro anche in un programma tv targato Rai da lui condotto: Brunori Sa. Cinque episodi da cinquanta minuti ciascuno in cui il cantautore cosentino affronta alcuni temi assoluti – lavoro, salute, l’esistenza di Dio – attraverso la prospettiva della generazione degli odierni quarantenni. Memorabile il duetto con la mamma, detta “Mammarella Sas”, su note e testo di Insieme di Mina.

E a proposito di humour, come non ricordare la sua imitazione di Tiziano Ferro per CCN Comedy Central News con Michela Giraud.

Canzoni che forse non conoscete

Tra le esperienze pre-Sas, ricordiamo i Blume, gruppo fondato nel 2005 con Matteo Zanobini e Francesca Storai. L’album In tedesco vuol dire fiore resta una piccola perla nascosta del dream-pop italiano dei primi anni Duemila. Rigorosamente indipendente e DIY com’era tipico per quei tempi, il disco nel 2006 fu anche premiato in occasione del MEI (Meeting Etichette Indipendenti).

Blume, Brunori Sas, in tedesco vuol dire fiore 2006
Blume – In tedesco vuol dire fiore [Ascolta qui]

Ma dopo quest’esperienza autoriale, non possiamo non ricordare anche l’altra fatica di Brunori di quegli anni: la composizione delle colonne sonore per le serie d’animazione: dal già citato Gino il pollo, a Le ricette di Arturo e Kiwi e Dixiland, tutte trasmesse da Rai Fiction. Sigla di Dixiland che – fun fact – è modellata sulla stessa base di Paolo, quarta traccia di Vol. 1.

Ma al di là delle prime imprese autoriali e oltre agli omaggi dei suoi modelli canori – Lucio Dalla su tutti –, sono diverse le canzoni di Brunori Sas ormai radicate nella sua storia. Che, non raramente, è cronologicamente anche la nostra.

Partiamo da Una domenica notte, splendido brano presente nell’album Vol. 2 – Poveri Cristi da cui è stato persino tratto un film dall’omonimo titolo nel 2013. Di seguito una versione meno acustica e più strumentale.

Del medesimo album pubblicato nel 2010 per Picicca Dischi è il feat con Dente Il suo sorriso, canzone d’ispirazione battistiana: l’intro con la chitarra e l’ingresso con la voce graffiata ricordano molto Supermarket di Amore non amore. Ovviamente non stupisce, specie per i tempi. Erano anni in cui autori come Brunori, Dimartino, Dente o Colapesce si presentavano nella scena musicale italiana con la chiara esposizione delle proprie radici musicali. La citazione o, al contrario, il ribaltamento dei modelli – Battisti, De Gregori, Dalla, Graziani – era una caratteristica comune e frequente. E, infine, il duetto tra i due cantautori è anche davvero ben orchestrato.

Ci sarebbe tanto altro da dire, parecchio ancora da ascoltare. Ma, insomma, Brunori Sas non ha fretta. Avremo tempo.

Intanto questa sera parte il suo tour dal PalaElachem di Vigevano (PV), ecco le date:
  • 14 Marzo – PalaElachem – Vigevano (PV)
  • 16 Marzo – Nelson Mandela Forum – FIRENZE
  • 19 Marzo – Palazzo dello Sport – ROMA SOLD OUT
  • 22 Marzo – Inalpi Arena – TORINO
  • 26 Marzo – PalaPartenope – NAPOLI
  • 28 Marzo – Unipol Arena – Casalecchio di Reno (BO)
  • 30 Marzo – Unipol Forum – Assago (MI)
  • 31 Marzo – Unipol Forum – Assago (MI)
  • 18 Giugno – Circo Massimo (w/t orchestra) – ROMA
  • Il resto del tour

Leggi di quando ci volle una redazione intera per scrivere di un disco di Brunori Sas!

Ti sei mai chiesto perché ti piace Brunori Sas?

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